Tre distinti episodi di truffe su internet sono arrivate all’attenzione del Commissariato di Pubblica sicurezza diretto dal vice questore Alessandro Di Blasio, che ha provveduto a denunciare tre persone per il reato di truffa. Si tratta di un ragazzo di 28 anni e di due uomini, rispettivamente di 34 e 44 anni. “I tre – spiegano dal Commissariato – non avevano alcun legame tra loro, ognuno ha agito singolarmente, ma tutti e tre hanno usato le loro conoscenze informatiche per mettere in atto le truffe telematiche di cui si sono resi responsabili”.
Le attività di indagine sono state avviate in seguito alle denunce presentate dalle vittime che, dopo aver comprato oggetti sui siti internet ed aver effettuato i pagamenti, non avevano mai ricevuto gli oggetti acquistati. Gli investigatori hanno accertato che i truffatori avevano attivato degli account su siti internet noti e specializzati per la compravendita, da dove, con prezzi assolutamente concorrenziali, avevano attirato gli ignari clienti.
Nel primo caso, la vittima aveva acquistato una PlayStation di ultima generazione al costo di soli 250 euro e nel secondo caso l’oggetto in vendita era un Iphone proposto a 230 euro. Nel terzo caso l’oggetto in vendita era una moto, venduta per l’allettante prezzo di 2.800 euro perché incidentata, di cui 1000 da versare come anticipo. Naturalmente i clienti erano stati rassicurati sulle speciali caratteristiche degli oggetti acquistati e dal fatto che gli stessi venditori avevano fornito le proprie utenze telefoniche per ogni eventuale chiarimento.
Come in altri casi, però, appena raggiunta l’intesa sulla compravendita, i truffatori hanno comunicato il numero della postpay su cui effettuare il pagamento, e dopo aver ricevuto il denaro sulle proprie carte ricaricabili, si sono resi irreperibili.
“Le indagini esperite – spiegano dal Commissariato – hanno permesso di accertare gli indirizzi su cui erano stati effettuati i pagamenti e risalire ai numeri delle carte postpay, che venivano poi riutilizzate per commettere altre truffe.cI tre sono stati identificati per P.F, residente nella provincia di Salerno, C.M., residente a Taranto e S.G. residente a Bari. Tutti avevano a carico precedenti specifici per reati dello stesso tipo”.