Musica, letture e pensieri dei ragazzi. Questo è stato il Giorno della memoria per le scuole di San Salvo che stamattina si sono ritrovate al centro culturale “Aldo Moro” (ognuna con una propria rappresentanza). L’iniziativa organizzata dall’assessorato alla Cultura di San Salvo ha coinvolto gli Istituti Comprensivi 1 e 2 e l’I.S. “Mattioli”.
Ad aprire la giornata per ricordare le vittime dell’Olocausto sono stati Stefania Pascali e Luigi Cilli (ass. Creatività) con la lettura di alcuni testi di Primo Levi (Se questo è un uomo) e Peter Weiss (L’istruttoria) accompagnata dagli struggenti brani musicali di Elena Arcinii (violino) e Fabio Tristani (pianoforte) della scuola Pro-Art.
A seguire i lavori realizzati dagli studenti. La rappresentanza della scuola media “Salvo D’Acquisto” ha presentato un cartellone con “un libro bruciato – hanno spiegato gli studenti che compongono il consiglio comunale dei ragazzi – che simboleggia la propria identità bruciata” e la scritta in ebraico “Tefillin, il cuore ama, la mente custodisce e… si illumina la legge della cultura d’amore”.
“La libertà – hanno concluso – non nasce dal pensiero di un solo uomo, per questo, quindi, deve necessariamente passare per la scuola”. La scuola ha poi presentato anche un video accompagnato dalla musica di Auro Zelli.
Poi spazio a pensieri, riflessioni e poesie. Particolarmente sentita la lettura di Francesco Di Niro (I.S. “Mattioli”, indirizzo socio-sanitario): “Il mio è un impegno, è un dovere, – ha detto in un passaggio – nei confronti di mio nonno, dei miei zii, degli omosessuali, degli zingari, di tutti i discriminati”.
All’iniziativa ha preso parte anche l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. Filippo Di Guilmi, suo rappresentante, ha ricordato che “il Giorno della memoria non ha senso nel rispetto della legge che la istituì, ma ha senso se si sconfigge l’indifferenza nella quale tutto avvenne”.
In conclusione l’assessore Giovanni Artese: “Abbiamo ascoltato importanti pensieri degli studenti. La nuova San Salvo dovrà tener conto di queste riflessioni“.