Dopo il primo blitz dei giorni scorsi (qui l’articolo) la guardia di finanza di Chieti questa mattina è tornata al Consorzio di Bonifica Sud di Vasto per acquisire altra documentazione. Le indagini, disposte dal procuratore capo Giampiero Di Florio, intendono far luce su almeno un decennio di gestione e sui “buchi” dei bilanci. A sollecitare l’intervento della magistratura, specificatamente per quanto attiene alla diga di Chiauci, il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, che ha accusato senza mezzi termini l’ente di aver puntato più ad “ingrassare” schiere di progettisti che a lavorare per la corretta gestione della diga.
“Meglio tardi che mai” commenta intanto il consigliere regionale Mauro Febbo. “Solo oggi si muove la magistratura, quando già il sottoscritto, precisamente il lontano 14 gennaio 2014, aveva denunciato la passata gestione auspicando che si aprisse una indagine specifica per capire cosa fosse successo negli anni scorsi presso il Consorzio di Bonifica Sud. Anzi spero vivamente che la mia intervista venga presa in seria considerazione da chi è chiamato ad indagare. Inoltre – sottolinea Febbo – auspico che la guardia di finanza acquisisca, verifichi e indaghi tutti gli atti gestionali e i costi del cda, a partire dagli anni 2000 in poi, ossia quando l’Ente vastese era governato dalla stessa classe dirigente che oggi intende tornare al timone del Consorzio presentandosi come nuova e immacolata. Conosco molto bene il lavoro svolto negli ultimi anni dalla parte politica e tutte le azioni possibili che la Regione Abruzzo ha cercato con tutti i mezzi economici possibili di mettere in campo per rispondere alle esigenze degli imprenditori agricoli e istanze delle città di Vasto e San Salvo. Pertanto – conclude Febbo – auspico veramente che venga fatta luce su come e chi ha le vere responsabilità politiche e morali dell’attuale dissesto del Consorzio di Bonifica Sud”.
Al di là della vicenda giudiziaria, ancora ai primi passi, il presidente D’Alfonso intende comunque accelerare le pratiche per dare risposte concrete all’annosa questione che vede la diga di Chiauci lavorare “a mezzo servizio” e comunque in maniera insufficiente rispetto alle esigenze del territorio. Al fine di verificare e individuare interventi e risorse necessari al completamento della diga di Chiauci, per la sua piena funzionalità, dopodomani il presidente D’Alfonso ha convocato il commissario del Consorzio, Rodolfo Mastrangelo, insieme ai sindaci di Chiauci, Vasto e San Salvo, ai dirigenti dei settori competenti e agli assessori Lolli e Pepe.