Hanno protocollato le proprie dimissioni stamani i consiglieri comunali di Celenza sul Trigno Luigi Valentini (vice sindaco), Antonio Antenucci, Alessandra Di Iorio e Aurora Felice, mettendo di fatto in minoranza il sindaco Andrea Venosini, attualmente al secondo mandato. Diverse le “contestazioni” mosse dai consiglieri di maggioranza al sindaco Venosini, tra cui “atteggiamenti di chiusura e ostilità” che si sarebbero “moltiplicati” nel corso del 2015. Contestata anche “assoluta mancanza di democrazia”.
La Di Iorio e Antenucci (rispettivamente ex assessore e vicesindaco) si erano dimessi dagli incarichi in giunta rispondendo alla richiesta di rimpasto formulata loro da Venosini a luglio. Il rimpasto, però, è avvenuto solo dopo mesi, a inizio novembre, quando sono stati nominati Valentini e la Felice che – come si legge nel documento che i dimissionari hanno inoltrato anche al prefetto di Chieti – “hanno accettato obtorto collo per senso di responsabilità verso la cittadinanza senza mai aver, in precedenza, dato la propria disponibilità all’incarico”.
L’ULTIMA GIUNTA – Lo stesso documento è un lungo elenco di spiegazioni che evidenziano soprattutto rapporti tesi all’interno della giunta (venuta fuori dalla lista civica Insieme per Celenza che alle amministrative del 2012 raggiunse poco più del 52%) e difficoltà comunicative. La situazione politica che si trascinava da tempo con difficoltà pare si sia aggravata a fine anno quando nella seduta dell’esecutivo del 29 dicembre non sono passate alcune proposte di deliberazioni già discusse favorevolmente in precedenza: il rifacimento di corso Umberto per 40mila euro da fondo regionale, la convenzione del servizio di ragioneria con il Comune di Castelguidone, la destinazione fondo strada PRG Strada Provinciale, la realizzazione del progetto “Intervento di messa in sicurezza della copertura e parte del solaio al piano terra della scuola statale dell’infanzia” redatto dall’ing. Fernando Nerone per un importo complessivo di 60.996,91 €.
ISOLAMENTO INTERNO ED ESTERNO – Secondo il documento dei dimissionari, il primo cittadino avrebbe instaurato “un’assoluta mancanza di democrazia”.
L’incomunicabilità, però, sarebbe anche esterna: “il comune di Celenza subisce e patisce, con gravi danni, un isolamento continuo da parte dei comuni limitrofi (vedasi convenzione di servizi tra i comuni di Torrebruna e San Giovanni Lipioni e non col nostro) apparentemente inspiegabile, ma non più tale se lo si rapporta ai modi e metodi relazionali del Venosini”.
Infine, anche i rapporti con i dipendenti comunali non sarebbero dei migliori.
Al momento, il sindaco Andrea Venosini non intende rilasciare dichiarazioni, riservandosi di intervenire nei prossimi giorni.