Arrivano le prime reazioni alla conferenza di inizio anno durante il quale il sindaco Luciano Lapenna ha tracciato il bilancio dell’attività amministrativa per il 2015 (qui l’articolo); le prime critiche arrivano dal Movimento 5 Stelle di Vasto che parla di quello di Lapenna come uno tra “i discorsi più comici di fine anno che abbiamo potuto ascoltare”. A colpire negativamente gli attivisti, “le audaci affermazioni del primo cittadino che lasciano a dir poco stupefatti. Infatti, oltre alle autocelebrazioni di rito (prive di fondamento), il primo cittadino si è lasciato andare ad affermazioni surreali che sembrerebbero tratte dal film che forse i nostri amministratori avrebbero voluto girare a Vasto, ma che cozzano fortemente con la triste realtà dei fatti”. Nel mirino, anche “i numeri” illustrati dal presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Forte.
Per gli attivisti del M5S, “oltre ad una sterile elencazione del nulla espresso in 115 mesi di amministrazione che lasciamo valutare ai cittadini, ci sarebbe piaciuto sentire qualcosa riguardo a domande che non hanno mai trovato risposta, domande poste da più parti e spesso da noi. Al di là delle risibili affermazioni sulla trasparenza […], sarebbe stato molto utile invece ricevere qualche spiegazione riguardo ai fatti che li vedono protagonisti in numerose indagini che vanno dagli affidamenti di spettacoli alla gestione della raccolta rifiuti. […] Avremmo ascoltato con piacere la descrizione di tutte le opere realizzate, anziché riascoltare la cantilena della riverniciatura, anche di pessima fattura, del mercato di Piazza Santa Chiara. Ci è toccato invece ascoltare delle classiche dichiarazioni di fine legislatura relative a fantomatici lavori effettuati nelle scuole e negli asili, di mosaici catramati sulle strade, di marciapiedi e di cantieri di prossima apertura che dovranno rendere giustizia a quanto non fatto di questi lunghissimi anni di mancata gestione”.
Gli stessi attivisti poi si dicono stupiti che Lapenna non abbia taciuto su “tematiche più scottanti che, più di ogni altro aspetto, lo hanno visto negativo protagonista, quali il turismo, il piano spiaggia, la Riserva di Punta Aderci, le battaglie contro la petrolizzazione della costa, la svendita del patrimonio immobiliare della città attraverso le concessioni trentennali e quarantennali, il dissesto idrogeologico, il depuratore, la rete fognaria, il mai risolto problema della mancanza di acqua, la soap opera del Teatro Rossetti, la distruzione del Vasto Film Festival. Ed invece Lapenna non tace, anzi rilancia, ciancia di stanziamenti, di accrescimento del patrimonio cittadino, di diminuzione di tasse, di millantati accordi con Trenitalia che, a seconda del giorno, vengono sbandierati e successivamente ridimensionati cambiando colori e frecce alla bisogna. Accenna infine agli ultimi sogni da realizzare a fine mandato quali l’ultimo miglio ferroviario e la posa della prima pietra del nuovo ospedale. Si è parlato del film che forse Lapenna aveva in mente di realizzare, ma che non è mai andato oltre la bozza di sceneggiatura“.
Quindi l’affondo finale: “Solo due sono i rimpianti ai quali ha fatto accenno il primo cittadino: l’isola ecologica e l’asilo Carlo Della Penna. Molti i rimpianti dei vastesi, invece, che una idea se la sono fatta, eccome, e la risposta che hanno aspettato invano da lui gliela daranno loro invece il prossimo giugno 2016”.