A come Ambiente. Dopo aver bloccato Ombrina Mare, il progetto di ricerche petrolifere nell’Adriatico, è arrivato il momento di attuare il Parco nazionale della Costa teatina, fermo da un decennio. Dal 2005, quando fu dismessa la linea ferroviaria litoranea, è trascorso troppo tempo con pochissimi passi in avanti. E’ il momento di accelerare, se si vuole dare a tutta la costa abruzzese una nuova prospettiva turistica.
B come Banche. La vicenda del Salvabanche coinvolge anche la CariChieti rischia di mandare in fumo parte dei risparmi di circa 500 abruzzesi. I cittadini sono sul piede di guerra e, insieme alle associazioni dei consumatori, pronti a esperire una class action per riavere i per vie lagali i loro soldi, se l’arbitrato deciso dal Governo nazionale non dovesse produrre i frutti sperati. Nel 2016 sarà battaglia.
C come Capodanno. Dal Veneto alla Puglia, tante località della costa adriatica festeggiano il Capodanno in piazza con musica e divertimento. A Vasto niente. Quando Comune e privati si decideranno a organizzare una notte di San Silvestro diversa dal solito?
D come Diffidenza. A Vasto nel 2016 si voterà per il rinnovo del sindaco e del Consiglio comunale. Tra gli elettori si registra un forte sentimento di disincanto e diffidenza, che potrebbe tradursi nell’astensionismo.
E come Elezioni. Il voto si preannuncia molto frazionato tra partiti, movimenti e liste civiche che si apprestano a scendere in campo. Alcuni hanno già affisso i primi manifesti. Altri da settimane stanno contattando e incontrando elettori. E’ già campagna elettorale, fatta spesso con le solite parole retoriche.
F come Ferrovia. I dati resi noti di recente fotografano in Abruzzo un trasporto ferroviario da Terzo Mondo: treni vecchi di 28 anni e collegamenti ridotti all’osso, con tagli di convogli e fermate sia sulle tratte regionali, sia su quelle a lunga percorrenza. Basterà l’avvento di una dirigente legata all’Abruzzo ai vertici di Trenitalia per invertire la rotta?
G come Giovani. L’inchiesta condotta da Zonalocale a ottobre sulla nuova, grande emigrazione contemporanea evidenzia dati preoccupanti: oltre 5mila vastesi e 1800 sansalvesi hanno abbandonato le loro città natali per cercare lavoro all’estero, con un forte incremento dal 2013 all’autunno 2015. Sono soprattutto persone tra i 20 e i 35 anni. Il rischio spopolamento è dietro l’angolo.
H come Hinterland. L’entroterra vastese si sente sempre più abbandonato, come testimonia la plateale protesta che i sindaci hanno inscenato agli inizi di dicembre a Vasto, bloccando la Statale 16. I tagli alla sanità e una viabilità indecente costringono i residenti dei paesi interni a sentirsi cittadini di serie C. Per frenare lo spopolamento delle aree interne è necessario restituire servizi e una rete viaria degna di questo nome.
I come Iannone. “Vasto con te nel mondo”. È lo slogan con cui la città ha voluto celebrare il suo alfiere dello sport. Lo ha fatto dedicandogli in piazza Verdi un totem con la sua foto in sella alla moto che ha egregiamente condotto in un 2015 da ricordare: da quel terzo posto di marzo, è rimasto protagonista per tutta la stagione. E’ uno dei grandi del motociclismo mondiale.
L come Lapenna. Il 2016 segnerà la fine del decennio “lapenniano”: eletto nel 2006 e confermato nel 2011, Luciano Lapenna lascerà la poltrona di sindaco dopo aver raggiunto il limite dei due mandati imposto dalla legge. Ma non uscirà di scena: è presidente regionale dell’Anci (Associazione nazionale dei Comuni d’Italia) e, quindi, per mantenere la carica di capo dei sindaci abruzzesi, dovrà ricandidarsi, stavolta come consigliere comunale. Essere membro di un Consiglio comunale è la condizione minima per poter restare presidente Anci.
M come Mare. È la ricchezza di Vasto, San Salvo, Casalbordino e Torino Di Sangro. Ma i comuni costieri del Vastese non riescono a coalizzarsi per diventare un sistema turistico locale, rimanendo entità slegate l’una dall’altra. Non basta il mare per essere una meta turistica.
N come Novità. Le elezioni si avvicinano, ma sembra che il tempo si sia fermato: molte frasi di circostanza, quasi sempre le solite, le stesse di tanti anni fa. Vincerà chi saprà proporre idee nuove. Realizzabili.
O come Operai. Il 2015 si è concluso malissimo per gli operai della Sider Vasto: fallito il tentativo di vendita, l’azienda è destinata alla definitiva chiusura dopo anni di tribolazioni per i lavoratori. Sembra di ripercorrere la storia della ex Golden Lady di Gissi, dove i tentativi di riconversione si sono dissolti come neve al sole. Ma anche altre categorie di lavoratori soffrono da lungo tempo: si pensi ai dipendenti della Fondazione Mileno di Vasto Marina, che ricevono gli stipendi a singhiozzo e sempre in ritardo, oppure al personale del Cotir, rimasto per 22 mesi senza salario, prima dello sblocco dei fondi necessari almeno al pagamento delle mensilità 2014.
P come Primarie. Centrosinistra e centrodestra hanno intrapreso la strada delle elezioni primarie per far scegliere agli elettori i rispettivi candidati sindaci. Sulla partecipazione popolare sarà guerra di cifre. E, di questi tempi, il rischio flop è reale.
Q come Quartieri. Sfiduciati, arrabbiati, delusi. I cittadini delle zone periferiche si apprestano a diventare i destinatari delle ennesime promesse elettorali. È nelle periferie che si annida il rischio astensionismo.
R come Riviera. D’estate Vasto Marina, che dovrebbe essere la località balneare principale della provincia di Chieti e una delle prime d’Abruzzo, non riesce a compiere passi in avanti sul piano della qualità dei servizi e del divertimento, mentre al di fuori della stagione estiva è deserta, priva di attrattive.
S come Strade. Per la viabilità del Vastese è stato quello che si definisce un “annus horribilis”: 8 morti tra automobilisti e pedoni investiti, decine di feriti. Ma anche strade ridotte a mulattiere, insicure e “friabili”: ogni ondata di maltempo mette a rischio la tenuta di un sistema viario in cui sulla maggior parte delle carreggiate mancano da 15 anni veri interventi di manutenzione e modernizzazione.
T come Tribunale. Prorogato fino al 2018, il Tribunale di Vasto (come quelli di Lanciano, Avezzano e Sulmona) è ancora a rischio chiusura in base a quanto stabilito dalla legge Severino, che ha riformato la geografia giudiziaria italiana, sopprimendo molti uffici giudiziari minori. Ma uno spiraglio arriva dalla riforma delle Circoscrizioni delle Corti d’appello, allo studio in questi mesi ad opera di un’apposita commissione ministeriale. La modifica degli ambiti territoriali, che sarebbero più ampi di quelli attuali, potrebbe consentire il salvataggio di una sede giudiziaria, quella di Vasto, baricentrica tra l’Abruzzo e il Molise.
U come Ultimi. I dati Istat sono impietosi: nei primi 9 mesi del 2015, l’Abruzzo ha fatto registrare un evidente arretramento del Pil (-2,5%) e del numero di posti di lavoro (-35mila): è il fanalino di coda tra le 20 regioni italiane. Non era mai accaduto prima: dagli anni Ottanta e fino a una decina di anni fa, l’Abruzzo era sempre rimasta al primo posto tra le regioni meridionali. Troppe aziende in crisi. E’ ora di ripensare un modello di sviluppo che, nonostante la presenza dei parchi e di 130 chilometri di costa, non ha mai scelto il turismo come suo settore trainante.
V come Videosorveglianza. Dopo un decennio spaccature politiche e promesse mancate, a Vasto sono state installate le telecamere per fornire un supporto alle forze di pubblica sicurezza nello scovare i responsabili di furti, rapine, atti di violenza e danneggiamenti. Basterà a tacitare le polemiche sulla questione sicurezza?
Z come Zero. Reddito zero per decine di vastesi. E’ quanto emerge dalle certificazioni Isee e, soprattutto, dalle file formatesi nei giorni scorsi nella sede di Giovani in movimento, che ha organizzato “Solidarietà tricolore”, l’iniziativa per offrire agli indigenti generi alimentari e pagamento di bollette.