Questo 2015 che si conclude porta il segno degli attentati di Parigi. Nel giorno successivo agli attacchi terroristici avevano raccolto la testimonianza di Caterina, giovane ricercatrice vastese che si trova nella capitale francese per il suo dottorato [LEGGI]. Dal suo racconto parole di coraggio e di speranza: “Credo sia impossibile vivere così, in una perenne situazione di paura”. E poi:”Parigi è una città incantevole e viva, credo che oggi, come non mai, debba essere in grado di dimostrare la sua magia”.
In questi giorni di vacanze natalizie, tra un messaggio di auguri e l’altro, abbiamo avuto l’occasione di conoscere un’altra storia legata a Parigi e a quel che è accaduto. Una semplice storia familiare ma che racchiude tanti significati. A raccontarcela è una mamma vastese. “A ottobre avevamo deciso, con tutta la famiglia, di andare in vacanza a Parigi a dicembre, per il ponte dell’Immacolata. L’entusiasmo si smorzò il 13 novembre in seguito al gravissimo attentato e per questa ragione decisi di rimandare il tutto”. Decisione condivisa da tutti tranne che da uno dei due figli, 18enne liceale. “Non ha voluto sentire ragioni. Mi ha detto: io non voglio avere paura dell’Isis e voglio andare comunque a Parigi. Anche perchè ho deciso di portare in dono, a nome di tutta Vasto, una candela per commemorare tutti quei ragazzi che hanno incontrato la morte per mano di folli“.
E così, mentre il resto della famiglia è rimasto a casa, il 18enne studente e sua madre sono andati a Parigi. “Ho avuto parecchi scontri con lui circa l’opportunità di fare questo viaggio. Lui mi ha convinta, pungendomi nell’orgoglio, dicendo: ti sei fatta vincere dalla paura. Loro vogliono proprio questo, terrorizzarci e farci smettere di vivere. E così, alla fine, ha vinto lui è abbiamo vissuto la nostra vacanza, come previsto. Ma il momento più emozionante è stato il 10 dicembre, quando siamo andati davanti al Bataclan e abbiamo lasciato una candela dove migliaia di persone hanno deposto messaggi, foto, fiori, per ricordare i giovani morti in quella notte di follia”. Ed ecco che una vacanza porta con sè un ricordo da raccontare, cristalizzando nel ricordo il gesto di un ragazzo che ha voluto esprimere, con una semplice candela rossa poggiata a terra, un messaggio di affetto, ricordo e coraggio.