A seguito del ritrovamento da parte di un allevatore di un capretto sbranato nelle vicinanze della Riserva Naturale Regionale “Lecceta di Torino di Sangro” (qui l’articolo), è giunta la nota del direttore della stessa Riserva, Andrea Rosario Natale, che precisa: “il fenomeno del randagismo ha numeri di gran lunga superiore ai lupi avvistati in Riserva; la presenza del lupo è stata accertata nel numero di due esemplari all’interno della Riserva ed è in atto un monitoraggio per capire l’accidentalità della presenza; non è possibile individuare la presenza del lupo da una semplice “orma” o “traccia” in quanto simile a quella di un cane; solo stamattina ci è stata girata una mail da un assessore comunale contenente le foto dell’animale morto; è stato avvisato il nostro esperto per capire la possibilità della correlazione con la presenza del lupo”.
Per Natale, quindi, “prima di affermare che l’attacco sia certamente ascrivibile ad un lupo bisogna avere prove inconfutabili altrimenti si alimentano solo paure. La Riserva è l’Amministrazione hanno avviato un percorso per gestire al meglio la presenza del lupo se confermata stabile coinvolgendo tutti e definendo eventuali azioni e attività che si dovessero rendere necessarie con trasparenza e con la massima condivisione con i residenti”.