“La chiusura della corrente stagione venatoria è alle porte, ma il problema non è affatto risolto, solo ridotto nella sua esponenzialità per via dei naturali abbattimenti che si sono avuti”. Così il presidente della Copagri Abruzzo, Camillo D’Amico, nella nota inviata all’assessore regionale all’Agricoltura, Dino Pepe, per chiedere la proroga della stagione di caccia al cinghiale, che in alcune zone ha registrato lo “sciopero” dei cacciatori, in polemica con le norme contenute nel regolamento in materia.
“Gli abbattimenti – ricorda infatti D’Amico – non hanno interessato tutto il territorio regionale perché, nell’A.T.C. Vastese, ci sono stati i postumi dell’ormai notorio ‘sciopero’ indetto dai capisquadra che non hanno condiviso i contenuti del regolamento regionale vigente in materia di caccia e contenimento numerico degli ungulati; anzi, proprio in questo Ambito Territoriale di Caccia, la verificata recente presenza di lupi nella Lecceta di Torino di Sangro è la manifesta dimostrazione di quanto alta sia la presenza del cinghiale da quelle parti essendone, questo predatore, il naturale antidoto”.
Per D’Amico, quindi, “chiaramente andranno sviluppate politiche e programmi strutturali così come andrebbe insediato al più presto il tavolo tecnico per apportare le necessarie modifiche al vigente regolamento regionale di contenimento degli ungulati ed avviato, come previsto dal calendario venatorio 2015, la caccia di selezione ma, una proroga della caccia sino al 31 Gennaio 2016, con i metodi tradizionali sarebbe opportuno ed auspicabile”.