Le studentesse-giornaliste dell’Omnicomprensivo di Gissi “G. Spataro”, Gemma Marsi e Veronica D’Agosto, hanno intervistato il professore Roberto La Cordara che per sei anni ha insegnato in Eritrea.
Prof. Roberto La Cordara, abbiamo saputo che lei ha fatto un’esperienza in Eritrea. Com’è finito ad insegnare lì?
È vero: ad Asmara, la capitale dell’Eritrea, c’è una delle otto scuole italiane all’estero. Anche lì, così come nelle nostre scuole, gli insegnanti sono italiani. Per insegnare in queste scuole bisogna partecipare a concorsi e iscriversi in speciali graduatorie, ed è quello che ho fatto io.
Come si è trovato?
Sono stato in Eritrea per sei anni ed è stata un’esperienza positiva, sia da un punto di vista professionale che umana. Insegnare a ragazzi con una cultura molto diversa dalla nostra è stato molto stimolante. Devo dire che gli studenti, quasi tutti eritrei, erano molto motivati così è stato facile realizzare anche tanti progetti e iniziative.
Stando per così lungo tempo in un Paese straniero si ha poi la possibilità di conoscere la storia e la cultura. E queste hanno molti punti in comune con la nostra perché, voglio ricordare, l’Eritrea è stata per lungo tempo una colonia italiana: dal 1890 al 1941.
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