“La Costituente per il Parco Nazionale della Costa Teatina constata con rammarico la perdurante inadempienza della legge 93/01, che istituiva l’area protetta su menzionata”. Così Lino Salvatorelli, rappresentante dell’associazione, che ricorda: “Dopo ben quattordici anni di bagarre politiche tra sostenitori e oppositori, litigi dentro o fuori le amministrazioni locali (comuni, province o regioni), emendamenti e proposte, infine si giunge, nel 2014, alla nomina di un commissario ad acta, l’architetto De Dominicis, che in breve tempo porta a compimento il suo lavoro di delimitazione dell’area tutelata. Anche questo lavoro viene contestato e il commissario, che di fatto andava a sopperire alla colpevole (o dolosa?) inerzia degli amministratori locali, viene puntualmente delegittimato dai sindaci della costa, i quali affermano inesattezze e irregolarità della perimetrazione disegnata dal commissario; alcuni di essi giungono ad affermare (come se potessero opporsi a norme di legge) di non volere proprio il Parco”.
Però la pratica sembra essersi di nuovo arenata: “Non si sa dove gli atti ufficiali siano al momento; si spera nelle sedi ministeriali dove attendono solo di essere ratificati e che non si siano invece nuovamente arenati a causa di pretestuosi errori; ci auguriamo che la decisione non si sia incagliata tra gli interessi di pochi palazzinari cementificatori della già martoriata costa che remano contro lo sviluppo turistico, a scapito del bene della collettività. Più di ogni altra cosa, si spera in una rapida definizione del futuro economico, politico e sociale del territorio, per dare opportunità al futuro dei giovani attraverso opportunità lavorative, bellezza dei panorami e occasioni di condivisione e gioia. Si auspica perciò chiarezza e sollecitudine a realizzare ciò che il popolo abruzzese attende, per valorizzare il nostro bel territorio e le genti che vi vivono”.