Strade disastrate, ferrovie su cui viaggiano pochi treni e, in larga parte, vecchi di quasi trent’anni. E’ il quadro a tinte fosche che qualifica la mobilità abruzzese.
Se l’entroterra soffre l’abbandono da 15 anni a questa parte, con carreggiate vecchie di un secolo e manutenzione degli asfalti assente da 15 anni, con l’aggravante delle frane, sulla costa il trasporto ferroviario è da Terzo Mondo.
Lo evidenzia il rapporto intitolato Pendolaria 2015, uno studio di Legambiente, che consegna all’Abruzzo un primato davvero poco invidiabile. E sulla tratta Pescara-Foggia di recente sono stati soppressi due treni. Continua ad essere penalizzata la parte meridionale della regione, in particolare il Vastese.
La Cgil: “Dati imbarazzanti” – “L’Abruzzo primo tra le regioni italiane per la vetustà dei treni impiegati nel territorio, con età media sopra i 28 anni, contro una media nazionale di 18″, sottolinea la Filt Cgil prendendo in esame i dati di Pendolaria 2015. “La percentuale dei convogli che hanno oltre i 20 anni di vita, poi è dell’84,7% sugli 85 treni circolanti in regione. Anche in questo caso il raffronto con il dato nazionale, 44,9%, è imbarazzante”.