“Ci sono 13 milioni di persone affette da dolore cronico in Italia (il 26% della popolazione) di cui il 10% necessita di terapie per tutta la vita e 4 milioni non hanno accesso a cure adeguate”.
Sono i numeri che riguardano il dolore cronico nel nostro Paese e che è al centro dell’iniziativa delle fondazioni Bcc Valle del Trigno e Isal che stamattina a San Salvo hanno presentato il calendario 2016.
“Il calendario (realizzato dall’agenzia Comma) – ha spiegato il presidente della Bcc Valle del Trigno, Nicola Valentini – è solo il primo passo. Ci siamo messi a disposizione dell’Isal, ora per supportarli nell’attività divulgativa e in futuro magari per entrare nel circuito della ricerca“.
Una vera e propria patologia poco conosciuta, ma molto diffusa, quella del dolore cronico che riguarda diversi aspetti della società, a partire dalla diagnosi e dalle cure. “È un problema tanto diffuso quanto mal curato – ha sottolineato Gianvincenzo D’Andrea, vicepresidente Isal – Chi ne è colpito non riesce spesso ad avere cure per alleviare la sofferenza, nonostante quanto stabilito dalla legge 38. Lo stesso paziente in tanti casi preferisce un sollievo momentaneo con farmaci Fans (anti infiammatori) che una cura adeguata con oppiacei“.
Proprio il consumo di farmaci oppiacei è una fotografia della situazione attuale: l’Italia è tra gli ultimi posti in Europa, mentre è la prima per consumo di Fans. “Un consumo abnorme – ha continuato D’Andrea – se pensiamo anche che l’uso prolungato dopo una certà età aumenta il rischio di infarti e ictus. I risultati di questo squilibrio, però, sono anche economici: l’inefficacia degli effetti porta a prolungarne l’utilizzo con la lievitazione dei costi sanitari”.
La realizzazione del calendario (destinato ai soci Bcc e agli sportelli) è solo un primo progetto per far conoscere l’argomento, ma l’Isal dal 1993 è impegnata su diversi fronti come sulla formazione professionale specialistica. A Sulmona da poco è stata inaugurata la scuola europea di alta formazione in terapia del dolore.
L’attività di divulgazione vuole combattere anche i pregiudizi intorno a questo tema. “Spesso i farmaci oppiacei a basso dosaggio – ha concluso il vicepresidente – non vengono usati per il timore di diventare tossicodipendente. Lo stesso accade nei malati terminali con i parenti che in tanti casi ne vietano l’uso. Per questo bisogna agire sulla società”.
IL MEDICO DI FAMIGLIA – “Su questo tema bisogna che ci sia l’impegno anche dei medici di famiglia”. È il dott. Antonino D’Ercole a sottolineare un altro aspetto della situazione: “Spesso chi si rivolge ai centri specializzati li vede come l’ultima spiaggia, ma non deve essere così. Ci sono tanti medici di famiglia che si informano sull’argomento, mentre per tanti altri è necessario una maggiore opera di sensibilizzazione”.
I PROSSIMI IMPEGNI – Non solo terapia del dolore. La neonata fondazione Bcc Valle del Trigno presto affronterà anche un altro tema importanta, il “Dopo di noi”. “Riguarda quelle famiglie con disabili – ha spiegato il presidente Valentini – Nessuno si chiede quale sorte tocchi ai figli una volta che non ci saranno più i genitori. È un tema molto attuale, ma del quale si parla poco”.
Un impegno a tutto tondo, come nelle parole del presidente della fondazione Bcc, Nicola D’Alessandro: “La fondazione vuole influire positivamente sul territorio con iniziative su più fronti: sport, cultura, educazione ecc. Pensiamo anche alla sussidarietà della fondazione: vogliamo fare rete con gli altri portatori di idee, perché dall’idea nasce tutto il resto”.