“Se è un successo, è dell’impegno civico. La lotta di base dei cittadini è il cuore del possibile successo nella campagna contro Ombrina. Sta trionfando la democrazia, grazie ad una mobilitazione trasversale e imponente: dai cittadini ai Comuni e agli enti locali, fino alle tante organizzazioni contrarie alla deriva petrolifera e alla Cei”. Il coordinamento No Ombrina rivendica il ruolo di associazioni e cittadini dopo che il Governo Renzi ha deciso di presentare tre emendamenti alla Legge di stabilità per vietare le trivellazioni petrolifere in mare entro le 12 miglia dalla costa.
“Con la presentazione di tre emendamenti alla Legge di Stabilità 2016, il Governo fa un importante passo indietro e ammette di aver sacrificato sinora lo sviluppo sostenibile del Paese agli interessi dei petrolieri”, commentano Fai, Greenpeace, Legambiente, Marevivo, Touring Club Italiano e Wwf, secondo cui questa marcia indietro “dimostra quanto improvvisate e strumentali fossero le norme pro-petrolieri, che hanno messo a rischio l’ambiente marino e le economie del mare pur di andare a sfruttare giacimenti che non risolvono i nostri problemi energetici”, visto che “coprirebbero il fabbisogno nazionale solo per 7 settimane”.