Dai 2mila ai 3mila euro. Secondo la polizia, era la cifra chiesta a Vasto per organizzare matrimoni combinati tra stranieri e italiani in modo consentire a extracomunitari di conseguire la cittadinanza italiana.
Con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, i poliziotti del Commissariato di Vasto hanno denunciato 9 persone, di cui 5 di nazionalità marocchina e 4 di nazionalità italiana.
La ricostruzione dei fatti – Così ricostruisce l’accaduto il vice questore Alessandro Di Blasio, dirigente del Commissariato di Vasto: “A seguito di un’indagine avviata nel novembre del 2013, personale del Settore Anticrimine e dell’Ufficio Immigrazione di questo Commissariato hanno deferito all’autorità giudiziaria nove persone di nazionalità italiana e marocchina per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla violazione delle disposizioni contro l’immigrazione clandestina.
In particolare, a seguito di una denuncia presentata in questo Ufficio da parte di una donna residente a Vasto, veniva segnalata un’attività delittuosa volta al conseguimento della cittadinanza italiana da parte di cittadini marocchini attraverso matrimoni combinati e celebrati in Marocco con la compiacenza di cittadini italiani.
L’attività investigativa esperita dal personale di quest’Ufficio in effetti consentiva di identificare un cittadino marocchino di 38 anni residente a Vasto che, dietro il pagamento di una somma in denaro variabile dai 2000 ai 3000 euro favoriva l’ingresso di connazionali in Italia combinando matrimoni fittizi con cittadini italiani.
In particolare il medesimo provvedeva a reclutare uomini e donne italiani da far sposare con amici e parenti residenti in Marocco al fine di far ottenere a questi ultimi la cittadinanza italiana per consentirne l’ingresso sul territorio nazionale con procedure formalmente legittime aggirando la normativa di contrasto all’immigrazione clandestina.
Il promotore di tale attività si occupava di organizzare, a proprie spese, il viaggio in Marocco dei cittadini italiani disposti a contrarre i matrimoni fittizi presso gli uffici competenti marocchini, consegnando metà del compenso all’atto della celebrazione del rito e promettendo la consegna della restante parte al momento del programmato divorzio.
L’indagine consentiva di accertare che nel giugno del 2013 una donna di Vasto e due uomini originari di Roma si erano recati in Marocco, unitamente al promotore dell’attività delittuosa per contrarre matrimonio con amici e parenti di quest’ultimo, per poi, una volta celebrato il rito, ricevere mille euro ciascuno.
Gli accertamenti successivi consentivano di appurare, inoltre, ad ulteriore conferma dell’ipotesi investigativa, che nessuno dei tre cittadini marocchini sposatisi con i tre italiani, risultava risiedere effettivamente presso il domicilio dei coniugi italiani.
Nel corso dell’indagine si riusciva, infine, ad individuare un ulteriore matrimonio, combinato dallo stesso cittadino marocchino, tra F.S., 40 anni, di Vasto, e N.S., quarantenne di nazionalità marocchina, celebrato nel marzo del 2013 in Marocco.
Per i motivi suesposti, venivano deferiti all’autorità giudiziaria per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina S.A. 38 anni, cittadino marocchino, promotore dell’attività delittuosa nonché N.S., 40, E.R.L., 46, e E.B.M. , 33, tutte di nazionalità marocchina unitamente al loro connazionale A.M., 27 anni, e i cittadini italiani S.F., 40 , G.M e G.V. entrambi ventinovenni e la cittadina italiana S.S., di 33 anni”.