Il Consiglio di Stato ieri ha rigettato il ricorso presentato da Lorenzo D’Alfonso (lista Tutti per Fresagrandinaria) contro l’elezione del sindaco Giovanni Di Stefano nel maggio 2014. La lista dell’attuale maggioranza (Solidarietà per Fresa) si affermò con tre voti in più; l’altro schieramento presentò il ricorso al Tar, su alcune schede contestate e voti di preferenza, che confermò il risultato elettorale nel marzo scorso.
Il Consiglio di Stato, oltre a confermare il primo grado di giudizio, allineandosi a quanto motivato dal Tar sui principali punti (la mancata attribuzione di due schede e la contestazione dei voti di preferenza a Roberto Sciascia), ha respinto i motivi di ricorso di primo grado ripresentati perché: “La mera riproposizione dei motivi di primo grado si giustifica, infatti, solo se il primo giudice non ha esaminato dei motivi o li ha esaminati con argomenti palesemente non pertinenti, per cui una critica generica della sentenza non è adeguata e ammissibile se il giudice ha, invece, esaminato i motivi oggetto del ricorso di primo grado, esprimendosi in merito”.
Le spese sono state compensate tra le parti, mentre la lista ricorrente dovrà pagare quelle di verifica delle schede da parte della Prefettura.
I COMMENTI – La sentenza di ieri conclude lo strascico post-elettorale di Fresagrandinaria, continuato al Consiglio di Stato a differenza di quanto accaduto a Gissi (dove i ricorrenti si sono fermati alla decisione del Tar).
Non nascondono la soddisfazione i legali del sindaco, Gaetano Di Stefao e Vincenzo Mastrangelo: “Il Consiglio di Stato, con la decisione n. 5652/2015, ha messo la parola fine alle pretese di Lorenzo D’Alfonso che aveva impugnato il risultato delle elezioni comunali di Fresagrandinaria del 2014. L’alto Consesso ha ritenuto la perfetta integrità dell’elezione del sindaco Giovanni Di Stefano e della sua coalizione. Anche il massimo Collegio amministrativo, dopo il Tar Pescara, ha giudicato le violazioni di legge dedotte dall’avversario completamente insussistenti. È stata fatta così salva la chiara volontà popolare che ha espresso un inequivoco suffragio. I difensori si ritengono pienamente soddisfatti delle due decisioni”.
Insoddisfatto Lorenzo D’Alfonso che spiega: “Rispettiamo la sentenza anche se non la condividiamo. Speriamo ora che ci sia un cambiamento della classe dirigente nei confronti dei problemi che ci sono di viabilità, spopolamento e di cultura. Speriamo soprattutto che Fresagrandinaria riesca a cambiare. Restano tutti i nodi di una società frammentata che non riesce più a esprimere nessuna vivacità”.