“Non sono i politici, per fortuna, ad emettere sentenze, né di condanna né di assoluzione, ma sulla trasparenza e sulla legalità, sempre sbandierate a sproposito dal sindaco, c’è chi ha cominciato ad avere qualche dubbio”. Davide D’Alessandro, consigliere comunale di Noi con Salvini, commenta l’inchiesta avviata dalla magistratura sul Comune di Vasto e sull’associazione Baschi Azzurri Onlus in merito al servizio di vigilanza ambientale. Su richiesta del procuratore Giampiero Di Florio, il gip del Tribunale di Vasto ha ordinato il sequestro di due mezzi appartenenti all’associazione e notificato il provvedimento a 15 persone, tra cui tutti i componenti della Giunta municipale e 6 dirigenti comunali.
Secondo D’Alessandro, “tutti i nodi vengono al pettine. E al pettine della Procura di Vasto sono arrivati i nodi di un’azione amministrativa, condotta dalla Giunta Lapenna, che ho più volte definita spericolata”.
L’esponente dell’opposizione ribadisce che “ho sempre detto che i politici fanno i politici e le procure fanno le procure, tuttavia la vicenda della Protezione civile e quella dei Baschi azzurri non mi è mai piaciuta per come è stata gestita e per la leggerezza della condotta amministrativa. Come non mi sono piaciute altre azioni, non ultima il mancato ricorso al Consiglio di Stato da parte dell’Amministrazione Lapenna, dopo aver difeso la bontà e la trasparenza di un bando clamorosamente bocciato dal Tar. Quella vicenda, di un direttore che viene prima escluso, poi riammesso, poi nominato vincitore, insieme alle fatture pagate per anni per il noleggio di attrezzature al Teatro da lui stesso diretto, merita ulteriori approfondimenti. Per non parlare del Parcheggio Multipiano, concesso per tanti anni ad una cifra ridicola, su cui si è espresso con estrema efficacia più volte in Consiglio comunale anche il collega Della Porta. Per non parlare dei 600 mila euro sperperati (40 mila euro lanciati dalla finestra per un video che non abbiamo mai avuto il piacere di ammirare) per la pista ciclabile del Vallone Lebba, mai inaugurata, fatiscente e da rifare. Con i soldi di chi? Auguro che sia tutto a posto, come ha sempre sostenuto il primo cittadino. Non sono i politici, per fortuna, ad emettere sentenze, né di condanna né di assoluzione, ma sulla trasparenza e sulla legalità, sempre sbandierate a sproposito dal sindaco, c’è chi ha cominciato ad avere qualche dubbio”.