“Venivamo da un periodo negativo, non sul piano del gioco ma dei punti raccolti. Nell’ultima settimana ho visto i miei ragazzi demoralizzati e qualche situazione sicuramente non positiva per il gruppo. Questa serie di cose mi ha spinto a scendere in campo ieri a Francavilla perché io credo in una concetto: quando le cose vanno male, invece che mollare ed arrendersi, bisogna lottare e conquistare l’obiettivo. È per questo che dico che i veri uomini non abbandono mai la nave nel momento del bisogno, anzi. Semmai affondano insieme ad essa”. Con queste parole mister Danilo Rufini sintetizza il motivo della scelta di rivestire i panni da giocare e di scendere in campo ieri nella difficile trasferta di Francavilla. Una soluzione arrivata anche e soprattutto a causa dell’emergenza infortuni e squalifiche. Molti assenti a centrocampo, così l’allenatore biancorosso non ha esitato e si è messo in gioco. Alla fine, grazie al gol del giovane Colitto- in crescita e motivato ad acquisire più personalità in campo- il San Salvo è tornato alla vittoria (LEGGI).
Più che una semplice vittoria, è stata una dimostrazione significativa data alla squadra. “Per me è stata una presa di responsabilità. Più che altro ho voluto dimostrare che nel calcio, come nella vita, quello che conta e può fare la differenza è la volontà. Tutto il resto è messo in secondo piano, perché i veri giocatori non pensano ai fischi, alle polemiche o altro. Pensano ad allenarsi, a migliorare e a vincere. Questo messaggio penso sia stato recepito e per fortuna abbiamo portato a casa i tre punti”. Tutti i giocatori sono importanti e nessuno è indispensabile, sembrerebbe suggerire il trainer dei sansalvesi che, nonostante si trovi a meno undici dalle capolista Vastese e Paterno, sta riuscendo ad esprimere un calcio propositivo e trai migliori del girone. Purtroppo per i biancazzurri i numeri non dicono lo stesso. Una dimostrazione, quella di ieri, di quanto sia importante scendere in campo con la grinta e la mentalità giusta. Se questa squadra sul rettangolo di gioco ha dimostrato di poter lottare per il titolo, dall’altra parte il limite fatto venire fuori in questa prima parte di stagione è stato caratteriale ed è su questo che si vuole continuare a lavorare in casa San Salvo. La ‘provocazione’ o ‘lezione’ di ieri potrà risultare utile da qui a fine anno.
L’ultima di Rufini da giocatore- Ufficialmente ha attaccato le scarpe al chiodo dopo la stagione in serie D con il Trani (2010/2011) anche se l’anno successivo, a San Severo in Promozione, il tecnico pugliese giocò metà campionato, per poi sedersi alla guida della squadra in panchina (ottenendo due promozioni: Eccellenza e serie D). Dopo l’esperienza a San Severo, dopo la brutta parentesi di Vasto durata poche ore, Rufini ha dovuto aspettare metà anno per poter tornare ad allenare. Ad Apricena, in Promozione lo scorso anno, giocò anche qualche partita da allenatore-giocatore, collezionando 4 reti. Visto il risultato di ieri, un 7 in pagella nella performance a Francavilla non glielo leva nessuno.
Il caso Antenucci-Marinelli- In panchina a guardare i propri compagni giocare. Non una punizione per i due giocatori (il secondo ha accusato un dolore alla schiena nell’allenamento del sabato mattina) ma una scelta fatta nel bene della squadra. Sarebbe comunque ipocrita non tenere conto di quanto accaduto nelle ultime settimane sul fronte mercato. Infatti sui due attaccanti era caduto l’occhio della Vastese e, nonostante le smentite della società, questo ha portato i due giocatori a riflettere sul proprio futuro. Una vera e propria trattativa non è mai stata aperta con Antenucci, mentre fino a questa mattina Marinelli era vicino alla firma con i biancorossi (leggi Calciomercato) i quali alla fine hanno optato per Giansante. Vedremo cosa accadrà mercoledì al Bucci nel ritorno della semifinale di Coppa Italia con la Vastese e chissà se i ‘gemelli del gol’ scenderanno in campo, e se così sarà con quale spirito lo faranno. To be continued …