“Alcuni di noi lo hanno votato, ma ora non possiamo che chiedere le sue dimissioni“. Da Tufillo parte la “mozione di sfiducia” per il presidente della Provincia di Chieti Mario Pupillo. I sindaci di oltre venti comuni (alcuni degli assenti hanno espresso telefonicamente il proprio accordo con il documento) di Abruzzo e Molise si sono ritrovati oggi per discutere dell’emergenza viabilità che sta attanagliando l’entroterra.
Sul banco degli imputati non può che finire la Provincia. Tra i più agguerriti c’è sicuramente Giuseppe Masciulli, sindaco di Palmoli: “Mai come ora si sente la latitanza degli enti sovracomunali. Pupillo non è neanche venuto a sincerarsi delle condizioni di questo territorio dopo il disastro. L’ente non ha provveduto neanche ad apporre una nuova segnaletica orizzontale e verticale per indirizzare il traffico, con il risultato che auto e tir oggi si aggirano sperduti tra i nostri comuni. Nessuno, tra l’altro, ci ha chiamato per concordare la viabilità alternativa, chi l’ha decisa?”.
A tanti interrogativi deve rispondere pure la Regione. Dei milioni distribuiti a pioggia solo a parole dopo le alluvioni di marzo non è che arrivata una piccolissima parte. “Da marzo a oggi – ha confermato Marco Monaco (il padrone di casa) – ci sono solo promesse di inizio lavori. La dignità dei cittadini è calpestata quotidianamente. Questa è la prima occasione nella quale i comuni di Abruzzo e Molise si uniscono per uscire dall’isolamento”.
Carlo Moro, il primo cittadino di Lentella che solo lunedì scorso si è trovato con una voragine nel proprio territorio [LEGGI] ha ricordato la tragicità di quelle ore: “Siamo rimasti isolati per 4 ore, ci siamo sentiti come dei topi in trappola”. E poi l’accusa ai colleghi di Vasto e San Salvo: “Dove sono i sindaci della costa? Non si sono degnati neanche di esprimere la propria solidarietà”. Sull’assurda situazione con il dirigente provinciale, infine: “Ne discuteremo nelle sedi opportune”.
“Non è normale – ha rincarato Cristina Lella (Torrebruna) – che i lavoratori del turno di mattina debbano avviarsi alle 3 meno 10″.
I “piccoli” iniziano a perdere la pazienza (forse troppo tardi) per non avere lo stesso destino amaramente citato oggi da Masciulli: “Più penso a noi e più vedo i cafoni di Fontamara di Ignazio Silone rassegnati al proprio destino”.
La richiesta di dimissioni riguardano anche il presidente della Provincia di Campobasso, Rosario Di Matteo. Il documento finale inoltre chiede alle Prefetture di Chieti e Campobasso l’istituzione di un tavolo di crisi permanente e – alla Provincia – l’inizio immediato dei lavori.