I sindaci di Lentella e Fresagrandinaria scrivono al prefetto di Chieti Antonio Corona chiedendo un tavolo di crisi per risolvere l’emergenza viabilità, dopo il collasso di ieri mattina. Nella missiva inviata oggi i due primi cittadini fanno il resoconto di quanto accaduto finora e dei problemi determinati dalla chiusura della Statale Trignina chiedendo:
– la risoluzione dell’isolamento dei Comuni di Fresagrandinaria, Lentella ed aree interne;
– la garanzia di accessibilità in sicurezza ai predetti Comuni ai mezzi di soccorso (autoambulanze, vigili del fuoco. ecc.);
– la garanzia per gli studenti e i lavoratori di poter raggiungere in sicurezza le località di studio e di lavoro;
– la garanzia dell’accesso in sicurezza di mezzi e personale alle aree artigianali di Fresagrandinaria e Lentella in cui trovano occupazione circa 500 persone;
– la garanzia al personale docente e non docente di raggiungere in sicurezza le scuole di Lentella e Fresagrandinaria.
Con la lettera, inoltre, il prefetto viene anche informato della paradossale situazione di ieri mattina, con la Provincia che ha mandato a casa il mezzo che già stava intervenendo sul tratto della voragine [LEGGI]: “Alle ore 10 – ricostruiscono i due sindaci – (ovvero dopo circa 4 ore dalla segnalazione dell’emergenza) sul posto è arrivato il Responsabile della Provincia Geom. Ferramosca, che incurante degli interventi già compiuti con i mezzi della ditta privata chiamata dai sindaci ancora all’opera, disponeva con tono minaccioso l’immediato allontanamento della stessa.
Oltre alla suddetta ditta, ha allontanato, sempre con tono minaccioso, i due sindaci e la stampa presenti sul posto. Nel pomeriggio di oggi, lungo la suddetta strada provinciale, che si ricorda essere l’unica strada di collegamento ai detti Comuni, sono stati apposti dalla Provincia ‘Segnali di strada interrotta’ con divieti di transito, non sapendo i sottoscritti sindaci, la durata dell’interruzione della suddetta strada, o se sono stati eseguiti sopralluoghi e accertamenti sulla staticità della stessa, o se la stessa può essere percorsa in sicurezza (soprattutto dai mezzi di trasporto pubblico)”.
IL TELEFONO NON SQUILLA – Ma non c’è solo il rischio isolamento causato dal collasso delle strade. In alcuni dei comuni del Medio Vastese il “silenzio” è già realtà. A Celenza sul Trigno, Dogliola e Tufillo, dal disastroso venerdì scorso, la linea telefonica fissa è muta. Nonostante le numerose sollecitazioni, la situazione ad oggi non è cambiata. È probabile che le numerose frane che hanno coinvolto il territorio abbiano provocato l’abbattimento di alcuni pali.
MOLISE E ABRUZZO IN UN’AZIONE COMUNE – L’emergenza ha colpito praticamente tutti i piccoli centri del Medio e Alto Vastese e del confinante Molise. Gli stessi “piccoli” cercheranno quindi di fare la voce grossa unendosi. Domani, sulla situazione viaria, è stata convocata una conferenza stampa a Tufillo. Saranno presenti i rappresentanti di Acquaviva Collecroce, Carunchio, Carpineto Sinello, Castiglione Messer Marino, Castelguidone, Castelmauro, Celenza sul Trigno, Dogliola, Furci, Fraine, Fresagrandinaria, Guilmi, Lentella, Mafalda, Montemitro, Montefalcone nel Sannio, Palmoli, Roccaspinalveti, Roccavivara, San Felice del Molise, San Buono, San Giovanni Lipioni, Schiavi d’Abruzzo, Tufillo, Torrebruna, Trivento e Tavenna.