“Il mio assistito ha risposto alle domande del magistrato, ammettendo le proprie responsabilità e precisando che la situazione gli è sfuggita di mano: non si aspettava un così grande proliferare delle piante di marijuana”, afferma l’avvocato Antonello Cerella, difensore di Donato Colombaro, uno dei tre arrestati dalla polizia nell’indagine che ha portato a scoprire una piantagione di cannabis a San Salvo, in contrada Bosco Motticce.
Gli agenti del vice questore Alessandro Di Blasio ne hanno trovato e sequestrato un quantitativo pari a “50mila dosi, per un valore complessivo tra i 400mila e i 500mila euro”, ha spiegato il dirigente del Commissariato di Vasto durante la conferenza stampa di giovedì mattina.
I tre indagati sono comparsi ieri dinanzi al giudice per le indagini preliminari per gli interrogatori di garanzia. M.N., 49 anni, ed F.G., 42, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre il 34enne ha fornito al magistrato la sua versione dei fatti. Al termine dell’interrogatorio “non ho presentato – dice Cerella – istanza di scarcerazione perché sto valutando se chiedere un rito alternativo: patteggiamento o abbreviato”.