Ha suscitato numerose perplessità la pubblicazione del bando per l’esternalizzazione del servizio mensa alla Asl 2 Lanciano Vasto Chieti. “Abbiamo appreso – ha sottolineato Angelo Bucciarelli, candidato alle primarie del centrosinistra – che nella gara di appalto in corso per l’ospedale di Vasto non è compreso il servizio mensa per i dipendenti, contrariamente a quanto accadrà negli altri presidi, dove ci sarà il vitto per i pazienti e la mensa per il personale. Anzi, dalle informazioni che circolano, il servizio era previsto, poi è ‘sparito’ dal bando. Così, ancora una volta, sfuma la speranza per gli operatori di vedere realizzato un servizio che agevolerebbe i tanti pendolari dell’ospedale di Vasto. La gara impiegherà fondi per 5 milioni di euro (più Iva) all’anno, per una durata di 6 anni. Parte di questi fondi serviranno anche per l’adeguamento della mensa di Chieti, per la istituzione della mensa a Lanciano e per il rifacimento di cucine di tutti i presidi, anche quelle sistemate di recente”.
Da qui gli interrogativi: “Una svista? Se così fosse, ma come scusa non sta in piedi, c’era tutto il tempo di correggerla. Si attuerà il servizio solo dove è già esistente la struttura? E allora perchè a Lanciano, dove si realizzerà ex novo? A Vasto non ci sono locali nel presidio ospedaliero da poter adibire a mensa: hanno provato a cercarli e non li hanno trovati? Gli operatori a Vasto non vogliono la mensa perchè, con abitudini nordiche, fanno un pasto unico a metà pomeriggio quando arrivano a casa? Oppure qualche altro motivo? Ci piacerebbe saperlo, così come ci piacerebbe sapere se nella pianificazione della sanità Vasto ha un ruolo o semplicemente tiene il fronte”.
Sullo stesso argomento, il consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo, ha anche presentato una interrogazione scritta al presidente Luciano D’Alfonso, con l’obiettivo di “correggere e rivedere i criteri in base ai quali è stato predisposto il capitolato d’appalto per l’affidamento del servizio di ristorazione e mensa ospedaliera, relativo al Bando della Asl Lanciano-Vasto-Chieti dal quale stranamente è stata preclusa la possibilità di attivare il servizio mensa presso l’ospedale di Vasto”.
Per Febbo, “non si riescono a comprendere le motivazioni per cui il Bando esclude solo il nosocomio di Vasto dall’attivare la mensa aziendale per i propri dipendenti, quando inizialmente era prevista l’attivazione anche in quella struttura. Una vera e propria disparità di trattamento visto che secondo il Bando il servizio verrà svolto solo presso gli ospedali Lanciano e Chieti contrariamente a quanto previsto e concordato inizialmente sia all’interno dello stesso Capitolato di gara, cambiato svariate e troppe volte in corso d’opera, sia dal Direttore Generale con tutte le sigle sindacali e RSU. Infatti – si legge nell’interrogazione – nonostante le numerose richieste e favorevoli rassicurazioni manifestate in ogni sede (incontri, assemblee RSU e dal Prefetto), l’Azienda sanitaria a tutt’oggi non ha ancora integrato il Presidio Ospedaliero di Vasto nella gara d’appalto, perseverando nel disegno di mortificare e discriminare quel territorio”.
Rassicurazioni a rigurado sono poi giunte dal sindaco di Vasto, Luciano Lapenna: “La Regione Abruzzo e la Asl Lanciano Vasto Chieti hanno assicurato l’istituzione della mensa a Vasto con la stessa tempistica e le stesse modalità riservata agli Ospedali di Chieti e Lanciano. Ho parlato sia con l’Assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, sia con il Direttore Generale della ASL, Pasquale Flacco, ed ambedue mi hanno assicurato che soltanto ragioni tecniche, non altre motivazioni, hanno impedito l’inserimento dell’Ospedale di Vasto nel bando istitutivo del servizio mensa e mi hanno garantito l’istituzione della mensa nei tempi previsti per gli altri Ospedali“.