Arsero dal 2 al 5 agosto scorso: l’incendio di rifiuti interrati sulla sponda abruzzese del fiume Trigno nei territori di Lentella e Cupello nell’agenda della Commissione europea dopo l’interrogazione di Daniela Aiuto (Movimento 5 Stelle).
Il caso – documentato da Zonalocale [articolo 1, articolo 2] – destò preoccupazione per i fumi che si sprigionarono per tre giorni consecutivi nell’area Sic senza interventi né segnalazioni da parte dei numerosi automobilisti di passaggio della vicina Statale “Trignina”.
L’europarlamentare vastese ha presentato un’interrogazione alla Commissione “richiedendo di precisare – si legge in una nota della stessa Aiuto – se quest’ultima intende avviare un’indagine al fine di verificare la situazione e in particolare il rispetto degli obblighi previsti dalla Direttiva 2008/98/CE, oltre a verificare e rendere nota la presenza di eventuali danni ambientali e rischi per la salute umana“.
La Commissione ha risposto di aver avviato un’indagine volta a garantire che tutte le regioni italiane, compreso l’Abruzzo, dispongano di piani di gestione dei rifiuti in linea con la direttiva 2008/98/CE.
Relativamente alla gestione dei siti Natura 2000, quali il SIC IT7140127 Fiume Trigno (medio e basso corso), la Commissione ha avviato un’indagine al fine di garantire che le autorità italiane adottino misure di conservazione per tutti i siti italiani della rete Natura 2000.
Inoltre, la stessa commissione ha ricordato che “il 2 dicembre 2014, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha condannato l’Italia a versare una penalità per aver ulteriormente ritardato l’esecuzione della sentenza della Corte del 26 aprile 2007, relativa alle discariche abusive sul territorio italiano, comprese quelle ubicate in Abruzzo (sentenza già ampiamente nota al M5S, che l’ha portata a conoscenza del pubblico)”.
“Anche grazie al nostro interessamento – commenta Daniela Aiuto – la Commissione Europea ha avviato una indagine per garantire la predisposizione, in Abruzzo come in altre regioni italiane, di un piano di gestione dei rifiuti, obbligatorio in base ad una direttiva del 2008. La giunta D’Alfonso non ha ancora ottemperato. Non sono bastate le richieste del M5S in Consiglio Regionale, con una risoluzione presentata poche settimane fa e prontamente cestinata, non sono bastati i miei inviti, considerata l’urgenza derivante dalle sanzioni applicate alla Regione Abruzzo in seguito alla sentenza della Corte di Giustizia dell’UE del dicembre 2014″.
“Ora giungeranno gli ispettori della Commissione – conclude la Aiuto – la quale ha avviato, contestualmente, delle indagini anche nei confronti dello Stato italiano per verificare come si stiano proteggendo le aree SIC sul nostro territorio nazionale. Evidentemente la Commissione vuole vederci chiaro e non si escludono ulteriori sanzioni, se non si provvederà, in Regione, ad un drastico cambio di rotta. È certamente questa una pagina nera nella storia della Regione Abruzzo, che rischia di macchiare indelebilmente il suo territorio se non si giungerà immediatamente ad una soluzione”.