Tanti problemi e poche risorse; è la condizione della maggior parte dei comuni italiani, soprattutto di quelli più piccoli e periferici come San Giovanni Lipioni, comune poco sotto i 200 abitanti situato a metà strada tra Celenza sul Trigno e Torrebruna, al confine con il Molise, tappa del quarto appuntamento con la rubrica “E il sindaco che fa?”. Intanto Catherine Aurore Rossi si taglia lo stipendio del 30%, insieme ai componenti della Giunta, per sostenere l’assistenza domiciliare. Quello che rimane, è un rimborso simbolico che probabilmente non copre nemmeno le spese da sostenere per lavorare fuori e recarsi in Comune per l’attività amministrativa.
Cosa spinge una persona a proporsi e a mettersi alla guida di una comunità da gestire appunto con tanti problemi e poche risorse?
Tutto ciò che muove il pensiero e l’attività amministrativa e politica è la passione e quindi l’attaccamento a questi luoghi. È una scelta che nel mio caso è stata felice e soddisfacente, che mi ha fatto mettere in gioco in cui campo all’inizio per me poco noto, come quello dell’amministrazione della cosa pubblica. È un compito che si assolve per amore del territorio, tra mille difficoltà.
Qual è l’emergenza più grave che ha dovuto affrontare nel suo percorso amministrativo?
Per fortuna fino ad ora non mi sono trovata a dover gestire emergenze, intese come singoli eventi di grande gravità, ma c’è un’emergenza continua per quanto riguarda l’abbandono del territorio, soprattutto da parte dei giovani. Capisco e comprendo le loro scelte, perché nonostante l’attaccamento al proprio paese si trovano a dover affrontare dei costi e sacrifici che non vengono valutati correttamente dal governo; costi che sono anche quelli dei servizi, per accedere ai quali è necessaria una migliore mobilità, visto che per qualunque cosa bisogna raggiungere i centri più grandi, con tutti i rischi del caso. Quello che a un cittadino della costa può costare 10, al cittadino dell’entroterra costa 30/40.
Tra i servizi principali da dover assicurare ci sono quelli nell’ambito dell’istruzione e della sanità: com’è la situazione?
Facciamo davvero fatica a dare un’istruzione di qualità ai nostri ragazzi, non per la poca professionalità dei maestri, ma per le difficoltà legate al basso numero di alunni che porta alla formazione delle pluriclassi; un ragazzo costretto ad apprendere in una pluriclasse, in cui c’è una prima, una seconda e una terza, naturalmente avrà maggiori difficoltà, quando si troverà ad affrontare le scuole superiori, rispetto ai suoi coetanei che hanno potuto frequentare classi regolari. Per quanto riguarda la sanità, la Regione Abruzzo ha realizzato un importante lavoro di riordino, ma come in tutte le attività amministrative ci sono sempre degli aggiustamenti da poter proporre, non per polemizzare, ma per produrre un effetto positivo a lungo termine. La problematica principale vagliata in vari incontri con la Regione è stata quella legata all’emergenza; essendo distanti da tutte le strutture di pronto soccorso, questo per me era un problema sostanziale da risolvere; questa richiesta è stata assolta con la realizzazione di tre punti 118 a Carunchio, Torrebruna e Celenza, abbastanza vicini a San Giovanni. Però anche in questo caso un aggiustamento si potrebbe fare, perché è vero che hanno cercato di dare una giusta collocazione ai punti di pronto soccorso, però è stata penalizzata la continuità assistenziale, fondamentale in comuni con popolazione prevalentemente anziana.
Per quanto riguarda invece la politica energetica, perché la scelta delle pale eoliche?
Anche in questo caso devo dire che sono stata di nuovo fortunata ad amministrare questo comune, perché la comunità è stata molto intelligente a comprendere che occorre trovare delle strade alternative e nuove possibilità di entrate. Quando mi è stato proposto il progetto del parco eolico, con il consenso di tutta la comunità sangiovannese, ho potuto supportare la sua realizzazione. Questo progetto consente al Comune dal 2011 di avere un’entrata di circa 130mila euro all’anno, che per noi significa un terzo del bilancio.
Se avesse la bacchetta magica, quindi nessun problema di fondi o limitazioni burocratiche, quali sono i primi tre provvedimenti che prenderebbe?
Il primo provvedimento sarebbe quello di creare un fondo per defiscalizzare le nuove attività produttive, perché sono convinta che l’unico modo per ripopolare queste zone è far sì che ci sia l’interesse economico e la prospettiva di crescita all’interno della comunità. Il secondo provvedimento sarebbe quello di supportare l’economia domestica, per far sì che i maggiori costi che oggi pesano sui cittadini che scelgono di vivere in queste zone, possano essere sopportati dal comune. Il terzo provvedimento riguarderebbe invece la mobilità, che non è solo viabilità stradale, ma ogni tipo di trasporto, dalle persone alle informazioni, ai servizi.
A proposito di viabilità, il tratto che collega San Giovanni Lipioni al bivio per Celenza e Torrebruna è interessato da una frana. A che punto è l’iter per la sistemazione della strada?
Grazie al lavoro deciso portato avanti con Provincia, Regione e Genio civile e abbiamo firmato la settimana scorsa una convenzione di 80mila euro per sistemare quella frana che ha portato a un’ordinanza provinciale di limitazione del traffico pesante. Sempre per i problemi legati al dissesto idrogeologico, per tamponare le criticità che ci sono sul versante est del paese, abbiamo partecipato e ottenuto i finanziamenti del bando di Seimila campanili; la settimana scorsa ci è stato confermato con determina ministeriale il conferimento del primo anticipo di circa 300mila euro.
Dopo due mandati da sindaco, con le relative competenze acquisite, proverà a misurarsi con un livello superiore di gestione della cosa pubblica oppure si proporrà per un altro mandato?
Mi piacerebbe molto misurarmi con un altro tipo di esperienza, perché amo mettermi in gioco, ma mi rendo conto che le possibilità a disposizione di una persona come me, che ha un’idea politica, ma non è indissolubilmente legata a un partito, sono molto scarse. Per quanto riguarda invece l’attività amministrativa, ritengo che sia giusto che dopo due mandati ci sia un ricambio, anche per dare ad altri l’opportunità di questa esperienza davvero unica.
La scheda di Catherine Aurore Rossi
Nata: 17/10/1968
Stato civile: coniugata
Risiede a: Vasto
Professione: dottore commercialista
Sindaco dal 25/5/2014
Schieramento di elezione: lista civica “Insieme per San Giovanni Lipioni”
Precedenti incarichi istituzionali: sindaco nella precedente amministrazione
Numero residenti Comune: 196
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