Sono due dipendenti e rappresentanti sindacali della Fondazione Mileno di Vasto Marina a lanciare un nuovo grido d’allarme sulla “drammatica situazione di chi, pur avendo la fortuna di lavorare, non percepisce regolarmente lo stipendio ogni dieci del mese, a causa della politica”.
Venanzio Tilli e Daniele Leone della Fp Cgil hanno scritto una lettera aperta al presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura, alla Giunta e al Consiglio regionale e al commissario dell’Asrem (l’azienda sanitaria regionale del Molise) Mauro Pirazzoli.
Il Molise ha un grosso debito sanitario nei confronti della struttura riabilitativa vastese. Ammontano a diversi milioni di euro i crediti accumulati dalla Fondazione nei confronti delle Asl abruzzesi (in parte pagati negli ultimi mesi), molisane, pugliesi e siciliane. Se le Regioni non pagano, i 250 lavoratori non ricevono gli stipendi. O, nella migliore delle ipotesi, li ricevono solo parzialmente e con forti ritardi.
La lettera – Questo il testo della missiva di Leone e Tilli: “Siamo dipendenti della Fondazione Padre Alberto Mileno di Vasto, con la presente vorremmo manifestarvi tutto il malcontento e la delusione, dovuti all’ennesimo ritardo del pagamento degli stipendi da parte della nostra azienda e questo accade soprattutto a causa del mancato pagamento delle prestazioni sanitarie regolarmente erogate negli anni dalla Fondazione Padre Alberto Mileno agli utenti della regione Molise.
Sappiamo che probabilmente questa nostra nota passerà inosservata, che il suo contenuto non lederà le vostre coscienze e che queste nostre parole, con molta probabilità serviranno solo ad infastidirvi.
Voi, di sicuro non potete immaginare le difficoltà che incontrano 300 famiglie circa a vivere (sopravvive) con mille euro al mese e quando dette spettanze arrivano con ritardo di diversi mesi, allora le difficoltà diventano un dramma e quando si è costretti addirittura a fare i conti con solleciti di pagamenti, con spese di mora , il dramma sfocia nella disperazione e nella depressione.
Alcuni dipendenti per diversi motivi, familiari, di salute, eccetera, sono stati costretti a contrarre un piccolo debito, convinti in pochi mesi avrebbero potuto pagarlo tranquillamente. Senza però pensare che un ente istituzionale come la Regione Molise non pagasse il dovuto, e questo cambia le carte in tavola e ciò che sembrava facile da fare, d’improvviso diventa difficile o impossibile.
Ecco allora farsi vive finanziarie e recuperi crediti che ricordano ai lavoratori i loro debiti e scadenze.
Signor presidente, dovreste ascoltare alcune telefonate che alcuni lavoratori ricevono dai Call center che cercano di recuperare il pagamento dei piccoli crediti e così ai garbati solleciti si sostituiscono chiamate a raffica e non possono dire nulla, visto che il debito c’è. Sono comportamenti leciti che possono essere bloccati immediatamente,
Basterebbe che la Regione Molise, da lei amministrata, iniziasse a pagare alla Fondazione Padre Alberto Mileno una parte delle somma dovute, somme necessarie per permettere alla Fondazione di pagare alcuni stipendi ai lavoratori, solo cosi si potrà evitare che un problema economico si trasformi in indebita pressione psicologica e in gravi stati depressivi.
Forse queste nostre parole sono inutili, tanto voi non potete capire questo linguaggio umile di basso livello, come non possono capirlo tanti altri.
Non potrete capire cosa si prova quando si lavora onestamente e si è costretti a trascorrere le festività natalizie senza stipendio e negare qualcosa di prima necessità ai propri figli. Ora, l’unica cosa che vi chiediamo e che potete fare, è aiutarci a superare questa crisi e far sì che possiamo ricever qualche stipendio arretrato”.