Dovrà scontare la pena di 2 anni, 3 mesi e 14 giorni di reclusione, da eseguirsi in regime di detenzione domiciliare, P.M., vastese di 62 anni già noto alle forze dell’ordine (che non hanno fornito il suo nome, ma solo le iniziali), raggiunto nei giorni scorsi da un provvedimento di esecuzione di pena, a seguito dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza di L’Aquila eseguita dagli agenti della polizia di Stato. All’uomo, inoltre, sono stati imposti l’obbligo di non allontanarsi dall’abitazione senza l’autorizzazione del magistrato di Sorveglianza ed i divieti di incontri e contatti telefonici con soggetti diversi dai familiari conviventi, di detenzione di sostanze stupefacenti o armi e di frequentare persone pregiudicate e tossicodipendenti.
Come spigato dagli uffici del Commissariato di Pubblica sicurezza di Vasto, diretto dal vice questore Alessandro Di Blasio, l’uomo è stato condannato con sentenza definitiva, poiché ritenuto responsabile del reato di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio, commesso in Vasto nel 2005: “In particolare, – spiegano dal Commissariato – durante un servizio mirato alla repressione dei reati relativi allo spaccio delle sostanze stupefacenti, la Polizia aveva rinvenuto all’interno di un locale, gestito dall’indagato, due tubi metallici abilmente occultati dietro il motore dell’erogatore della birra, contenenti circa 16 dosi di stupefacente del tipo cocaina, pronte per essere spacciate”.