“È un giorno nero per l’Abruzzo e l’Adriatico; ovviamente non ci arrendiamo, perché pensiamo sia un vero e proprio sopruso. Con l’impegno di tutti i cittadini vedremo di ribaltare il risultato presentando esposti e ricorsi in tutte le sedi, dalla giustizia penale a quella amministrativa, passando per la Commissione Europea”. Tanta la delusione che arriva dagli attivisti del coordinamento No Ombrina sull’esito della Conferenza dei Servizi presso il Mise, che ha dato un ulteriore parere favorevole al progetto Ombrina Mare.
Stessa delusione è stata espressa dal sindaco di Vasto Luciano Lapenna: “Sono deluso e amareggiato che in sede di Conferenza di Servizi, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, non siano state prese per nulla in considerazione le ragioni del nostro territorio, della Regione Abruzzo, delle Provincie, delle Associazioni e dei tanti Comuni presenti. Un semplice funzionario statale, sostituendosi, di fatto, agli organi giudiziari, ha ignorato completamente mozioni, ricorsi, leggi regionali, e quanto fatto dai numerosi Enti Locali, nel corso degli anni, contro il progetto di Ombrina Mare. Oggi non è un giorno positivo per il nostro territorio e per la Regione Abruzzo, ma abbiamo perso una battaglia non la guerra, continueremo ad opporci, in ogni sede, alla petrolizzazione del mare Adriatico”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il coordinatore regionale di Sel, Tommaso Di Febo, per il quale “Renzi ha deciso di trasformare l’Abruzzo in un distretto petrolifero”. Per Di Febo si tratta di una decisione “pesante e vergognosa”, “una scelta che va contro le volontà della Regione, dei comuni e soprattutto degli abruzzesi che hanno più volte manifestato contro queste scelte perchè trasformano l’Abruzzo in un distretto petrolifero. È gravissimo il comportamento del Ministero dello Sviluppo economico che nell’esprimere il parere per Ombrina Mare non ha tenuto minimanente conto sia della legge regionale di divieto di ricerca, estrazione e altre attività petrolifere entro le 12 miglia, che quella istitutiva del Parco marino della Costa dei trabocchi. Adesso occorre lavorare tutti uniti nel continuare la battaglia contro le trivellazioni, e prepararsi ad avviare tutte le procedure per il ricorso al Tar contro la decisione del Mise di oggi su Ombrina, come pure ad attivare tutti gli strumenti legali per impedire la petrolizzazione dell’Abruzzo”.
L’unico che probabilmente non è rimasto sorpreso dalla decisione della Conferenza dei Servizi, il consigliere regionale Pietro Smargiassi (M5S) che ieri, a Celenza sul Trigno (qui l’articolo), aveva denunciato la totale inutilità dell’istituzione del Parco nell’ottica del contrasto a Ombrina Mare: “Abbiamo approvato una legge incostituzionale che serve solo a D’Alfonso per andare dal suo partito al Governo per dire che Ombrina Mare non si può fare, perché c’è un parco. E dire che Renzi e D’Alfonso sono pure dello stesso partito, ma evidentemente non serve a niente. Si è trattato di un voto simbolico a cui abbiamo partecipato per confermare il nostro no a Ombrina Mare, ma si è trattato di un indirizzo puramente indicativo, senza effettivo valore. La Regione spera che ci vorranno degli anni a dichiarare incostituzionale la legge di istituzione del Parco e nel frattempo andare a Roma forte di un provvedimento in più per contrastare Ombrina Mare”. Speranza che si è dimostrata vana.
Duro, infine, il commento del consiglieri regionali di Forza Italia: “L’ok del Ministero dello Sviluppo economico certifica senza ombra dubbio le pesanti responsabilità di questo governo regionale che ha palesato in modo chiaro la mancanza di autorevolezza e volontà politica per opporsi realmente al progetto che macchierà la costa dei trabocchi. In primis – aggiungono i Consiglieri – abbiamo assistito ancora una volta all’approssimazione di Luciano D’Alfonso che non ha voluto partecipare all’importante appuntamento, più di un indizio, mandando al suo posto il vice Presidente Lolli, venendo meno a tutte le dichiarazioni di intenti e alle belle promesse propinante agli abruzzesi a cominciare dalla volontà di contrastare gli Ufo nell’Adriatico! Nei giorni scorsi inoltre avevamo sottolineato come l’istituzione del Parco marino, approvata giovedì scorso in Consiglio regionale, fosse solo una pezza a colori, tra l’altro fatta male, che mai avrebbe impedito la realizzazione di Ombrina. Quella ufficializzata oggi è una sconfitta pesante per tutto l’Abruzzo, non solo per D’Alfonso e i suoi, autori di ipocrite politiche ambientali e che non hanno evitato questo ed altri progetti così dannosi per il futuro della nostra regione. Ora siamo curiosi di leggere le dichiarazioni del presidente, o di qualche suo accanito sostenitore, nel tentativo magari di scaricare la responsabilità su altri. Questa volta non ci saranno scuse dietro cui nascondersi”.