Una ‘multa’ di 50 euro per chi arriverà con più di 30 minuti di ritardo nelle commissioni in consiglio regionale abruzzese. Da ieri la norma proposta dal consigliere del Movimento 5 Stelle, Pietro Smargiassi, ha trovato applicazione in Commissione Sanità su due Consiglieri, uno di maggioranza e l’altro di minoranza.
“Uno dei tanti privilegi di cui godono i cittadini eletti nelle Istituzioni – commenta Smargiassi- è quello di potersi presentare nelle Commissioni di lavoro a proprio piacimento, senza riguardo ai colleghi che interpretano il proprio ufficio con serietà e ai milioni di cittadini che ogni giorno vanno a lavorare rispettando le regole, compresa quella della puntualità sul luogo di lavoro. Il M5S è contro ogni forma di privilegio ed ha proposto in Abruzzo una norma che metta fine ad un mal costume che si traduce, oltretutto, in perdita di tempo ed improduttività a carico dei cittadini”.
La norma, appena approvata dal consiglio, considera assenti i Consiglieri Regionali che arrivino in ritardo di oltre 30 minuti alle sedute delle Commissioni cui devono prendere parte. Norma che prevede, come garanzia per chi è in buona fede, la possibilità del “ritardo per giusta causa”.” Parliamo quindi – aggiunge il consigliere pentastellato- solo dei ritardatari ingiustificati e ingiustificabili. Ad ogni ritardo scatta una decurtazione di 50 euro dallo stipendio“.
L’esponente vastese del M5S commenta: “Sono abituati a fare il loro comodo. Non è giusto per i tanti che ogni mattina con sacrificio e dignità timbrano con puntualità per garantire un pezzo di pane ai loro figli. Non è giusto per me che devo fare 180 km per arrivare puntuale in commissione rispettando il mandato a me conferito da chi ha creduto nella mia voglia di cambiamento. Non è giusto. Da ieri un pò di giustizia è stata fatta. Da oggi anche per loro la sveglia squilla prima. Uno dei tanti privilegi è stato buttato via. E’ solo un inizio, ma in Regione inizia a farsi strada l’idea che il cambiamento sta arrivando, inarrestabile. E che niente sarà più come prima, perché i cittadini stanno prendendo una nuova coscienza di sé. Alla fine di questi 5 anni – conclide Smargiassi – vi avremo trasformati in cittadini. La parola privilegio sarà un ricordo”.