“Ora il muro è in sicurezza. Mancano solo i tiranti a 3,5 e 7 metri d’altezza. Saranno invisibili all’esterno”, spiega l’ingegner Giuseppe Totaro, che ha progettato e diretto i lavori di ricostruzione del muraglione di contenimento dei giardini di Palazzo d’Avalos, crollato a gennaio durante un’ondata di maltempo che ha fatto franare la porzione maggiormente protesa verso est della balconata panoramica dell’antica residenza marchesale.
Il ciglio del costone è stato consolidato con un muro interno di cemento armato “largo un metro e 80 centimetri, con una fondazione larga 5 metri e tre file di micropali che entrano nel terreno fino alla profondità di dieci metri”, racconta il progettista, che aggiunge: “Anche il rivestimento esterno, composto dagli stessi mattoni originari, è terminato. Ora è necessario smontare l’impalcatura esistente e montarne un’altra speciale”, in grado di sopportare il peso del macchinario col quale verranno installati i tiranti in acciaio, ultimo step dei lavori.