Andare alla riscoperta dell’antica arte dei maestri saponieri per la “Settimana del Pianeta Terra”. È l’esperienza che nei giorni scorsi hanno fatto dieci giovani immigrati richiedenti asilo che vivono nel casolare di Carunchio. A guidarli nella realizzazione dei saponi è stata una giovane di San Salvo, Michela Cupaiuoli, dott.ssa in Scienze e tecnologie dei prodotti cosmetici, dietetici ed erboristici.
I giovani immigrati hanno così sperimentato la produzione di saponi con il metodo a freddo, realizzati con elementi semplici e naturali: l’olio extra vergine d’oliva per le sue proprietà emollienti e nutritive e la curcuma, i fiori di lavanda e l’argilla che conferiscono una profumazione molto particolare.
“L’obiettivo dell’autoproduzione – spiegano dal consorzio Matrix che gestisce i centri d’accoglienza del Vastese – è etico ed ecologico, rappresenta un’alternativa ai detergenti commerciali derivanti dal petrolio, che danneggiano il nostro ecosistema e spesso sono testati sugli animali. Il laboratorio si inserisce nella Settimana del Pianeta Terra per sensibilizzare e diffondere il rispetto e la cura dell’ambiente e del nostro territorio. Grazie alla combinazione di idrossido di sodio e olio extra vergine d’oliva avviene la reazione di saponificazione, una trasformazione che ha generato nei ragazzi un grande stupore. Dopo la lavorazione il composto è stato inserito negli appositi stampi e adesso non ci resta che attendere la stagionatura dei saponi”.
Per i giovani del centro di Carunchio non è la prima esperienza del genere. Alcuni di loro hanno fatto la scelta di vivere in un casolare di pietra impegnandosi nella creazione di una piccola impresa di agricoltura sociale, “Hope – I sapori della Terra”, per la produzione di prodotti biologici a km 0. A settembre hanno realizzato le marmellate con i frutti del Prugnolo selvatico [l’articolo].