“Il primo pensiero è per i colleghi che mi hanno preceduto e molti che non ci sono più, ma avrebbero meritato più di me questo riconoscimento”. Così l’avvocato Giuseppe Giangiacomo, nel suo discorso “a braccio, perché gli avvocati non sanno leggere”, in occasione della consegna della Toga d’Oro 2015 per i suoi 50 anni di attività, manifestazione che si è tenuta ieri pomeriggio presso l’Aula magna del tribunale di Vasto. Insieme a lui, ma per i 40 anni di attività, hanno ricevuto la Toga d’Oro gli avvocati Giovanni Cerella, Salvatore De Simone, Domenico Gabriele, Raffaele Giacomucci e Giuseppe Malatesta.
La cerimonia, presentata dalla giornalista Paola D’Adamo, ha registrato la partecipazione e gli indirizzi di saluto del presidente del tribunale di Vasto, Bruno Giangiacomo, del procuratore della Repubblica Giampiero Di Florio, del presidente dell’Unione interregionale degli Ordini forensi del centro Adriatico, Donato Di Campli, del consigliere regionale Camillo D’Alessandro, del sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, del presidente dell’Ordine degli avvocati di Vasto, Vittorio Melone, e del presidente del Consiglio nazionale forense, Andrea Moscherin. In rappresentanza delle forze dell’ordine, presenti il vice questore Alessandro Di Blasio, dirigente del Commissariato, e il maggiore Giancarlo Vitiello, comandante della Compagnia carabinieri di Vasto.
In quasi tutti gli interventi è stata sottolineata l’importanza della difesa del tribunale di Vasto, come presidio di legalità in un territorio “di frontiera” esposto ai pericoli della criminalità organizzata. Il sindaco Lapenna ha tenuto a rimarcare il lavoro svolto per scongiurare la chiusura: “La sfida finale non è ancora vinta, ma ci troviamo in una situazione certamente più favorevole rispetto a prima”.
Riflessioni sul ruolo dell’avvocato sono giunte, inoltre, dagli avvocati Melone, Moscherin e dallo stesso Giangiacomo, che ha sottolineato come la professione, soprattutto a Vasto, risulti piuttosto “inflazionata”: “A Vasto ci sono circa 400 avvocati, significa uno ogni 100 abitanti, praticamente quasi uno a famiglia”. Da qui l’importanza di favorire la meritocrazia come strumento “selettivo”. Dall’avvocato Giangiacomo anche un richiamo alla politica, per una legislazione più snella: “Pochi provvedimenti seri per snellire i processi, invece siamo sommersi da una caterva di leggi che cambiamo dalla sera alla mattina, ormai siamo costretti ad aggiornarci su Facebook invece che sui libri”. Nelle parole del presidente del Consiglio nazionale forense, Andrea Moscherin, invece, l’importanza di salvaguardare le prerogative di “libertà” che contraddistinguono la professione: “L’avvocatura e il diritto – ha sottolineato l’avvocato Moscherin – non possono essere subalterne all’economia e dobbiamo respingere ogni tentativo che arriva in questo senso”.
Al termine degli interventi istituzionali, infine, la consegna dei riconoscimenti ai sei decani dell’Ordine degli avvocati di Vasto. “Ho sempre preferito definire gli avvocati come onesti lavoratori del Codice, – ha sottolineato in conclusione l’avvocato Malatesta – e ho una sola raccomandazione per i colleghi più giovani: siate attenti, rigorosi e competenti, ma sappiate dare anche un po’ di cuore“.