Cinquantamila euro. E’ la somma complessiva che la Sport Management, ha dovuto versare a 7 ex lavoratori della piscina comunale di Vasto, che avrebbero dovuto essere reintegrati sul posto di lavoro.
Lo ha deciso la Corte d’appello dell’Aquila che, accogliendo la tesi prospettata dall’avvocato Michele Sonnini della Cgil di Vasto, ha condannato la società veronese gerente l’impianto natatorio di via dei Conti Ricci a corrispondere a 6 istruttori e un tecnico manutentore la cifra corrispondente a una annualità di lavoro.
La vicenda risale al 2011, quando la Sport Mangement vinse l’appalto per la gestione della piscina e si impegnò con l’amministrazione comunale di Vasto a riassumere il personale della cooperativa Comete, che fino ad allora aveva gestito la struttura. Ai lavoratori fu proposto un contratto di lavoro autonomo a condizioni svantaggiose rispetto al precedente rapporto lavorativo: paga oraria più bassa e assenza delle tutele riguardanti maternità, malattia, infortunio e ferie. Alcuni dei lavoratori ex Comete accettarono le nuove condizioni, altri invece le rifiutarono, intraprendendo un braccio di ferro legale con la società di Verona.
Dopo le sollecitazioni della Cgil e le interrogazioni dei consiglieri comunali Andrea Bischia (Progetto per Vasto) e Mauro Del Piano (Sel), l’amministrazione comunale rispose in Consiglio tramite il vice sindaco, Vincenzo Sputore, che difese l’operato della Sport Management.
Ma i 7 lavoratori avevano intrapreso un’azione legale, conclusasi in primo grado con la sentenza di reintegrazione sul posto di lavoro, mai eseguita dalla Sport Management. Il Comune non ha mai preso posizione in merito alla vicenda giudiziaria. Ora il verdetto della Corte d’appello, che ha condannato la società a pagare 50mila euro.
Nel prossimo futuro, i giudici del capoluogo saranno chiamati a decidere in merito a un’analoga vicenda riguardante il pagamento di altre quattro annualità.
I lavoratori – “Io ed i miei colleghi – commenta Ferdinando Di Florio – avremmo preferito guadagnare questi soldi lavorando, dopo aver insegnato per circa venti anni a nuotare a migliaia di bambini ed aver dato un umile contributo didattico alla formazione degli attuali atleti di vertice del nuoto vastese, siamo stati esclusi dalla S. Management con il silenzio-assenso del sindaco di Vasto. Nonostante la sentenza del Tribunale del lavoro di Vasto del 2012, nè il comune nè la S.Management ci hanno interpellato per un eventuale accordo. Andremo fino in fondo alla vicenda, sono già passati 4 anni, siamo ancora fermamente convinti delle nostre ragioni e della bravura del nostro legale, avvocato Sonnini”.