“Ora ricomincerò da zero”: erano le parole di Giuseppe Di Santo, il titolare del ristorante “I 5 tigli” di Liscia gravemente danneggiato dall’incendio di un mese fa. Il giorno dopo il terribile evento lo avevamo incontrato nella struttura all’interno della pineta distrutta dal fuoco: controsoffittature sciolte, illuminazione distrutta, mobili rovinati [l’articolo].
Di Santo, però, lo aveva promesso: si è rimboccato le maniche e solo un mese dopo ha riaperto i battenti del locale. Lo ha fatto ieri sera, una pizza per pochi intimi, “Per quelli che in questi giorni mi hanno aiutato, nel fine settimana sarà aperto per tutti” dice: un’inaugurazione per festeggiare la ripresa delle attività. “Non voglio ricominciare di venerdì 17, giù ho avuto troppa sfortuna”, aggiunge con un pizzico di scaramanzia.
La controsoffittatura è stata sostituita, “Devo ringraziare i miei ex colleghi, prima facevo il piastrellista, mi hanno dato una grossa mano”. Ci sono ancora da sistemare alcuni spazi per la preparazione della griglia, ma il primo passo verso la normalità è stato fatto, “La cucina è sistemata, possiamo fare le pizze, i primi e qualche secondo. A fine mese si tornerà a pieno regime”.
Di Santo lo ha voluto fare subito, “O ripartivo con le mie forze o lasciavo perdere”, senza attendere finanziamenti e rimborsi; quelli verranno dopo. Il suo caso è conosciuto anche dall’assessore Paolucci che ha visitato la struttura il giorno dopo l’incendio promettendo un aiuto e il ristoratore sta avendo una mano dal punto di vista burocratico dal Comune di Liscia.
I lavori sono iniziati tre giorni dopo l’incendio – “Abbiamo lavorato notte e giorno, speriamo che la gente torna” – e da domani I 5 Tigli riaprirà al pubblico a dimostrazione che anche dalle prove più dure si può rinascere.