Procedure poco chiare per ripartire le risorse del Miur e assenza di comunicazioni ai Comuni potenzialmente interessati. Il consigliere regionale d’opposizione, Mauro Febbo (Forza Italia), interviene sulla recente notizia del finanziamento di poli scolastici innovativi tra cui quello nella valle del Trigno per i comuni di Fresagrandinaria, Lentella, Dogliola (dove nell’area area artigianale dovrebbe sorgere la struttura), Palmoli e San Felice del Molise [l’articolo].
“È incomprensibile – sottolinea Febbo – capire e verificare, visto che non ve ne sono, quali sono stati i criteri o il percorso amministrativo di evidenza pubblica con cui la Regione ha scelto i cinque nuovi progetti (Biocampus in Villareia di Cepagatti, Campus Scolastico Valle del Giovenco, Polo scolastico Vallata del Trigno, Polo Comune di Teramo e Polo di Colledara) da inviare all’attenzione del Ministero dell’Istruzione per la sua approvazione definitiva”.
La presa di posizione di Febbo non è l’unica. Le lamentele arrivano anche dai comuni dello stesso territorio. Nel caso del Vastese i sindaci di Carunchio (Gianfranco D’Isabella), Castiglione Messer Marino (Emilio Di Lizia), Castelguidone (Donato Sabatini), Celenza sul Trigno (Andrea Venosini), Roccaspinalveti (Franco Paglione), San Giovanni Lipioni (Aurore Rossi) e Torrebruna (Cristina Lella) hanno presentato un documento di protesta indirizzato all’assessore regionale ai Lavori pubblici Donato Di Matteo.
Questi infatti, aggiunge Febbo ” avevano aderito al Progetto pilota ‘Strategia Aree Interna’, dove avevano già individuato e condiviso unanimemente l’ubicazione più idonea per costruire una sede scolastica per la vallata del Trigno”.
L’esponente di Forza Italia bolla come “pasticcio” l’indicazione dei 5 poli da parte di Di Matteo. Certo è che qualcosa non quadra soprattutto nel caso di Roccaspinalveti. Il comune dell’Alto Vastese è infatti inserito nel progetto, ma per i suoi studenti i tempi di percorrenza si allungherebbero a dismisura considerando anche le condizioni delle Provinciali (a differenza degli altri comuni che dovrebbero invece scendere a valle sulla Trignina).
Sorprende, però, la sua adesione al documento di protesta: come fa nello stesso tempo a trovarsi all’interno del progetto e nella protesta collettiva nei riguardi dello stesso? È stato inserito a sua insaputa?
Per ora, dell’affare “poli scolastici” si parlerà nella Commissione Vigilanza convocata sull’argomento.