Sospensione del servizio di guardia medica, atto terzo. Dopo la nota della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, le proteste del presidente della commissione vigilanza in Regione, Mauro Febbo, la nota dei sindaci di Cupello e Monteodorisio, Manuele Marcovecchio e Saverio Di Giacomo [leggi], è il sindaco di Scerni, Giuseppe Pomponio ad alzare la voce. Il suo è uno dei comuni in cui verrà a scomparire il servizio di continuità assistenziale. “La decisione di chiudere la sede di guardia medica, che ormai da decenni serve con efficienza il territorio di Scerni, non farà altro che arrecare disagio ai cittadini – commenta il primo cittadino -. Non solo a quelli di Scerni, ma anche a quelli di Pollutri e Casalanguida, per un numero di abitanti che si avvicina alle 10mila unità”.
Pomponio, che prima di essere sindaco è medico di medicina generale, conosce bene la realtà del suo territorio dal punto di vista delle necessità di assistenza. “La nostra è una popolazione anziana che ha bisogno di un’assistenza presente e continua per risolvere le situazioni di emergenza. Ho sentito in questi giorni il medico in servizio che, registro alla mano, mi ha confermato il numero elevato di visite mensili presso la guardia medica: sono 300. Secondo i piani della Asl questi interventi dovrebbero essere dirottati su Casalbordino ma finirà che le persone andranno ad affollare il Pronto Soccorso di Vasto, dove già c’è una carenza di medici e infermieri che vanno avanti nel lavoro facendo tanti sacrifici”. Per questo il primo cittadino nei prossimi giorni interesserà la giunta e il consiglio comunale: “faremo di tutto per evitare la chiusura“. Conosco colleghi medici di altre regioni che mi raccontano come in alcune zone esistano punti di guardia medica per territori di 2-3mila abitanti. Perchè da noi non possono essere mantenute quelle esistenti?”.
Al centro della questione c’è il diritto alla salute delle persone, su cui gli amministratori locali non intendono fare passi indietro. “Quando un medico di medicina generale di Scerni chiama un’ambulanza ci vogliono 45 minuti prima che arrivi. Troppo tardi per un’urgenza. Per questo è importante la presenza del medico di continuità assistenziale”. Su questo aspetto Pomponio cita un episodio avvenuto nel suo Comune qualche tempo fa. “In Comune è stata protocollata una lettera di un cittadino che racconta una sua vicenda personale. Era stato colpito da un infarto ma l’ambulanza non arrivava poichè già impegnata altrove. È stato proprio il tempestivo intervento del dottore in servizio alla guardia medica a salvargli la vita. Non credo di dover aggiungere altro”.