“Il 23 settembre scorso, la Giunta comunale di Vasto ha approvato un progetto denominato ‘Magda’, con impegno di spesa pari a 60mila euro: 25mila a carico del Comune, il resto a carico della Regione”. Lo spiega il consigliere comunale di Progetto per Vasto, Andrea Bischia, che esprimere dubbi sul progetto: “Nella relativa delibera si dichiara che il progetto rientra nel ‘Piano di Zona Sociale Ambito vastese’ approvato dal Consiglio comunale di Vasto ma, verificate le previsioni di Piano, non è stato possibile trovare riscontro di tale circostanza; la delibera si limita a richiamare il Centro Donnattiva quale realtà individuata per prevenire forme di abusi e di maltrattamento di ogni genere (fisico e psicologico) nei confronti delle donne e dei minori”.
“Così come previsto dalle norme, – continua Bischia – nel Piano di Zona ogni progetto deve essere descritto in modo dettagliato (scopi, benefici, obiettivi, finalità, sistema di organizzazione del personale, quantificazione di spesa) ma, nel caso preso in esame, il progetto ‘Magda’ non viene neanche menzionato. Si presume che tale progetto abbia scopi e fini sociali, ma nessuna delle figure professionali che operano nell’ambito dei servizi sociali, neanche i referenti del Centro Donnattiva, ne sono a conoscenza. In definitiva, la Giunta ha approvato un progetto del costo complessivo di 60mila euro, impegnando 25mila euro a carico del Comune, così finanziando un’attività che, in realtà, non viene neanche menzionata nel ‘Piano di zona’ e che nessun operatore di settore conosce”.
Da qui la decisione di rivolgere un’interrogazione al sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, “per sapere come mai nel deliberato di Giunta si dà per scontato che il progetto ‘Magda’ sia stato inserito nel ‘Piano di Zona ambito territoriale vastese’, approvato dal Consiglio comunale mentre, in realtà, di tale progetto nel Piano non vi è traccia. Si chiede inoltre quali siano le finalità del progetto ‘Magda’ e come mai i referenti dello Sportello Donnattiva, settore servizi sociali, pur richiamato nell’atto, non siano a conoscenza della volontà dell’amministrazione comunale di dar vita ad un progetto che neanche hanno mai sentito nominare. Infine, si chiede quale sia stato il criterio per l’individuazione dell’entità del finanziamento ed in base a quale sistema o parametro sia stato possibile stabilire la suddivisione della spesa totale, tra Comune (ente proponente) e Regione Abruzzo, nel momento che, nel Piano di Zona, non vi è alcuna previsione e, di conseguenza, non è possibile considerare il progetto tra quelli approvati in Consiglio comunale e, tanto meno, dalla Regione Abruzzo”.