Per pagare gli stipendi e i contributi, la Fondazione Mileno ha già erogato, nell’anno in corso, quasi 10 milioni e 500mila euro e deve ancora ricevere dalle Asl abruzzesi altri 4 milioni 800mila euro. Lo afferma, replicando ai sindacati, Carmine Di Risio, avvocato della Onlus di Vasto Marina.
La replica – “La Fondazione Padre Alberto Mileno – dichiara il legale – ha effettivamente ricevuto dalle ASL Abruzzesi la somma di €.6.619.934,00.
La somma in questione, però, è riferita a diverse annualità e nello specifico:
– L’importo di €.487.000,00 è riferito a crediti nei confronti delle Asl
risalenti all’anno 2012;
– La somma di €.1.102.000,00 è stata pagata in virtù di prestazioni
eseguite nell’anno 2013;
– L’importo di €.2.243.000,00 è relativo a prestazioni effettuate
nell’anno 2014;
– La somma di €.2.787.000,00 è riferita all’anno corrente.
V’è però che la Fondazione è tuttora creditrice, nei confronti delle Asl abruzzesi,
delle seguenti somme:
– €.2.666.000,00 per l’anno corrente
– €.1.036.000,00 per l’anno 2014
– €.394.000,00 per l’anno 2013
– €.840.000,00 per gli anni precedenti.
V’è, ancora, che la Fondazione, solo per l’anno corrente ha già speso la somma di
€.10.490.999,44 per provvedere al pagamento delle retribuzioni, dei contributi
previdenziali ed assicurativi, dei fornitori e delle tasse ed imposte.
Tutti i numeri appena indicati sono a conoscenza dei sindacalisti che hanno
rilasciato incaute dichiarazioni che minano la credibilità e la serietà della
Fondazione mia assistita.
La Fondazione, infatti, per onorare i suoi debiti e per garantire i pagamenti futuri da
parte delle Asl (va infatti preservato il Durc) ha anticipato oltre 7.000.000,00
di euro.
Per tale ordine di ragioni le posizioni espresse che mirano solo a cavalcare il
malcontento senza tener conto dei numeri effettivi e della realtà dei fatti vanno
seriamente censurate.
La Fondazione, infatti, non ha pagato le retribuzioni solo perché non è in grado di
ottenere ulteriori anticipazioni (che al momento ammontano alla somma appena
sopra indicata) e non perché è in mala fede oppure perché vuole lucrare alle spalle
dei lavoratori così come qualcuno vuole far credere.
La situazione determinatasi, dunque, non può essere imputata alla Fondazione che
ove ricevesse le somme di cui è creditrice onorerebbe immediatamente tutti suoi
impegni.
La precisazione che precede è stata formulata solo per chiarire gli esatti termini
della questione e per richiamare le diverse figure coinvolte alle proprie
responsabilità onde evitare che, l’indicazione di dati errati, possa condurre ad un
ulteriore deterioramento della situazione”.