“Finalmente il centrosinistra ha compreso l’importanza di dotarsi di uno strumento fondamentale per il futuro di Cotir, Crivea e Crab e oggi finalmente in III Commissione Agricoltura è arrivato l’ok al fondo di rotazione legato esclusivamente alle attività di ricerca dei tre Centri abruzzesi, con un emendamento firmato dal sottoscritto e da Maurizio Di Nicola, che garantirà fondamentali liquidità. Si tratta di uno strumento ideato dal centrodestra che finalmente trova la giusta considerazione e mi auguro che oggi venga discusso e approvato anche in Consiglio regionale. Più volte in passato avevo sollecitato la maggioranza che finalmente si è decisa a dare una risposta concreta alle attese di tutti, lavoratori in primis”.
Mauro Febbo (Forza Italia), presidente della Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale, annuncia il via libera dato ieri dall’organo da lui presieduto ai fondi per evitare la chiusura dei centri di ricerca e sottolinea “il fondo di rotazione rappresenti un passaggio chiave per il futuro dei centri di ricerca abruzzesi in quanto permetterà alle strutture di continuare la loro preziosa attività, avendo a disposizione fondi indispensabili per partecipare ai bandi regionali ed europei. In particolare questo fondo è uno strumento necessario per dare continuità alla ricerca, scongiurando la chiusura delle 3 strutture regionali e portando avanti quei progetti avviati nell’ambito della Misura 124 del Programma di Sviluppo Rurale programmati dalla precedente amministrazione e in fase di ultimazione. Esprimo pertanto grande soddisfazione per quanto fatto in Commissione – conclude Febbo – auspicando l’immediato passaggio del provvedimento in Aula già nella seduta di oggi”.
Due settimane fa, in occasione di un convegno del quale era relatore a Vasto il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, una rappresentanza dei 28 lavoratori del Cotir aveva atteso il governatore all’ingresso di Palazzo d’Avalos. C’era stato un breve colloquio nel quale i dipendenti della struttura di contrada Zimarino avevano nuovamente lanciato l’allarme sul loro presente incerto, segnato dal mancato pagamento di molti stipendi, e su un futuro che si preannunciava a tinte fosche. Ora sembra aprirsi un primo spiraglio nel tunnel in cui per troppo tempo sono stati abbandonati.