Ore 15 – “A Pescara ho parlato con il direttore delle risorse umane, dottor Giuseppe Amoroso. Mi ha detto che, pur non essendo di sua competenza dal punto di vista territoriale, si attiverà affinché chi di dovere venga a conoscenza della situazione di Marco”. Lo riferisce Antonella Mancini, che aggiunge: “Sospendo momentaneamente lo sciopero della fame. Se entro la fine della settimana non otterrò alcuna risposta, riprenderò ad astenermi dal magiare”.
La protesta – “Né io, né il mio compagno abbiamo ricevuto nessuna risposta. Da oggi inizio lo sciopero della fame e vado a protestare davanti al Cmp di Pescara”. Lo annuncia Antonella Mancini, che nei giorni scorsi aveva rivolto tramite Zonalocale.it un secondo appello dopo quello della scorsa primavera.
Il racconto – Lei è a Vasto, il compagno in Veneto. Ma i soldi non bastano e così, per mantenere la figlia, che vive a Vasto, lui è costretto a dormire in macchina. Già a primavera Antonella Mancini aveva chiesto pubblicamente all’amministrazione postale che il suo compagno, Marco Marinucci, dipendente delle Poste, venisse trasferito in Abruzzo.
Ora la donna, che lavora tramite voucher per i Servizi sociali del Comune di Vasto, ma con stipendi talmente bassi da non riuscire a tirare avanti, è pronta a fare lo sciopero della fame.
Antonella, 46 anni, risiede nel quartiere San Paolo e sintetizza in una lettera aperta la situazione che sta vivendo: Sono la compagna di Marco Marinucci, residente in Vasto e dipendente delle Poste Italiane spa presso il Cmp di Padova”. Lui “ha anche una figlia di primo letto che vive a Vasto, in affidamento congiunto con la madre.
Lo stesso che, spesso e volentieri, viene trasferito senza alcuna indennità presso il Cmp di Venezia-Mestre con turni 21:30-05. A causa degli impegni economici, in primis il mantenimento della figlia, è costretto a vivere in macchina, con ogni immaginabile conseguenza.
Tale stato, che è solo la punta dell’iceberg di tutte le vicende negative che vive il mio compagno da alcuni anni a questa parte, lo ha fatto cadere in una condizione di prostrazione, agitazione e sofferenze psichiche.
In tantissime occasioni ha chiesto di essere trasferito per stare più vicino alla figlia, ma, per tutta risposta, non solo non vengono esaudite le sue richieste, ma addirittura viene impiegato fuori sede, senza che gli vengano riconosciute le indennità di trasferta”.
Ora lei torna a chiedere che Marco venga trasferito in Abruzzo, altrimenti “considerato che attualmente, nella stessa struttura in cui lavora Marco si verificano casi di trasferimento, a far data dal primo ottobre 2015 – annuncia Antonella Mancini – inizierò uno sciopero della fame”.