Sperimenta sulla sua pelle i tempi lunghi della sanità locale e allora decide di “denunciare e sollecitare interventi per ottimizzare i servizi e le prestazioni all’interno del pronto soccorso dell’ospedale di Vasto”.
E’ Andrea Bischia, consigliere comunale di Progetto per Vasto, a raccontare che “personalmente la settimana scorsa ho dovuto ricorrere alle prestazioni sanitarie, e ho potuto constatare che, nonostante l’impegno e il lavoro frenetico degli operatori sanitari, rimane difficile ottimizzare il servizio con la celerità dovuta, il personale Ota è ridotto al lumicino, solo due per turno, i medici fanno quello che possono, altrettanto gli infermieri, i locali sono piccoli e i pazienti sono ammassati, purtroppo, all’interno delle stanze; a tutto questo aggiungiamo la chiusura degli ospedali circostanti, ed ecco che i pazienti che richiedono pronto intervento arrivano anche dai paesi limitrofi, e questo ovviamente crea ingolfo, attese, e di conseguenza lamentele, quindi un superlavoro da parte degli operatori sanitari, che devono frettolosamente rispondere alle esigenze dei pazienti, lavorando con affanno e con frenesia.
Il controsenso è dettato dal fatto che sono aumentati i pazienti che arrivano dai paesi limitrofi, a causa di chiusure degli ospedali, e il personale addetto purtroppo è rimasto numericamente lo stesso.
Purtroppo questa scellerata decisione rientra nelle misure di riorganizzazione previste dalla Regione Abruzzo.
Chiedo e spero almeno che vengano ripristinati i punti di primo intervento 24 ore su 24 nei vari presidi ospedalieri, in modo da evitare disagi di spostamento, al nosocomio di Vasto, dei vari pazienti oltrechè evitare un ingorgo e quindi una cattiva gestione, nell’esecuzione di interventi di primo soccorso su pazienti che necessitano cure primarie.
Spero che in primis venga riaperto al più presto quello di Gissi, che svolge un’importante funzione di filtro a favore del pronto soccorso di Vasto”.