Un lungo applauso, interminabile, ha chiuso l’ultima serata dedicata all’Otello di Shakespeare proposto e curato dal regista Marco Carniti nello splendido e incantevole scenario del Globe Theatre di Villa Borghese a Roma. Sul palco i protagonisti di questo intenso mese di settembre si godono il momento, ma tra tutti c’è un’attrice in particolare a dover rivolgere un ringraziamento più sentito degli altri. Lo fa con un cenno, un mezzo sguardo rivolto verso il cielo. Con un’emozione ingovernabile e visibile, dedica quell’applauso a suo padre, scomparso da poco. È con quello sguardo verso il cielo che Maria Chiara Centorami regala a suo padre Giampiero quello che avrebbe voluto dargli da vicino: un altro dei suoi sorrisi, nella gioia del momento più importante per un artista, per un attore. In quell’applauso lungo e spontaneo, si è chiusa un’altra esperienza importante per la Centorami.
A partire dal 3 settembre sino alla scorsa settimana (20 settembre), l’attrice vastese è stata impegnata al Globe Theatre– sotto la direzione artistica di Gigi Proietti– per interpretare il ruolo di Desdemona nell’Otello proposto dal regista Marco Carniti. Il bilancio di queste due settimane è più che positivo, garantito dalla presenza massiccia ogni sera di pubblico, oltre che dalle qualità degli attori presenti nel cast: Maurizio Donadoni (Otello), Gianluigi Fogacci (Iago), Gigi Palla nel ruolo di Roderigo, Carlotta Proietti in quelli di Emilia, Simone Bobini (Doge Graziano), Nicola Ciaffoni (Montano), Antonella Civale (Bianca), Nicola D’Eramo (Brabanzio), Sebastian Gimelli Morosini (Lodovico), Massimo Nicolini (Cassio), oltre che Maria Chiara Centorami (Desdemona).
“Era il mio sogno recitare in quel teatro ed era il mio sogno recitare per Marco Carniti– ci ha raccontato- e l’ho fatto da protagonista al fianco di grandi artisti tra cui Gianluigi Fogacci, uno dei miei attori preferiti”. Per l’attrice vastese, dopo aver recitato nel musical Rapunzel – il musical dell’anno con Lorella Cuccarini e con la regia di Maurizio Colombo- oltre alle tantissime altre apparizioni al cinema e a teatro (Basta che funzioni” di Marika Murri (2012); “Si prega di non salire” di Kira Ialongo (2012); “È vero” di Marika Murri e Walter Vespertini (2013); “Hopper… là” di Isabella Del Bianco (2013); “Passaggi segreti. Shakespeare loves Rome” di Roberto Marafrante (2013); “Cyrano al mio amore” di E. Falconi (2014); “Ti posso spiegare” di e con Michele La Ginestra per la regia di Roberto Marafante; “Universitari” di Federico Moccia) quella del Globe Theatre è stata un’esperienza davvero importante e la sua interpretazione è stata molto apprezzata dalla critica: “Maria Chiara Centorami dipinge a perfezione, non solo con le angeliche fattezze, il devoto candore della sfortunata Desdemona” si legge in uno degli stralci della critica, ma anche “Convincente la leggiadria di Maria Chiara Centorami, classe 1990, una giovane capace con disinvoltura dal cinematografico «Universitari, molto più che amici» di Federico Moccia all’impegnativo ruolo di Desdemona”.
Ma i suoi impegni non finiscono qui e soprattutto passano anche per il cinema. Nel 2016, infatti, è prevista l’uscita del film ‘Come saltano i pesci’ di Alessandro Valori nel quale lei interpreta il ruolo di Lisa, una tossicodipendente amica della protagonista. Il film attualmente è in fase di montaggio e intorno al mese di gennaio sarà presentato al pubblico. Durante le serate al teatro romano di Villa Borghese, moltissimi sono stati gli amici, i parenti e le persone a lei vicine che hanno potuto vedere con i propri occhi lo spettacolo, arrivando a Roma per non perderselo. Come accaduto nella penultima sera, quando circa una novantina di vastesi sono arrivati a teatro per gustarsi l’opera teatrale e salutare la Centorami. Questo per Maria Chiara non è stato un periodo facile vista la scomparsa di suo padre Giampiero Centorami (vigile del fuoco scomparso a soli cinquanta anni lo scorso luglio), ma con il coraggio e la passione verso la recitazione, è riuscita a trasformare la tristezza in forza, e nell’ultimo applauso del Globe Theatre c’è tutto questo e anche di più. Il ricordo di un padre, ma soprattutto la consapevolezza di essere riuscita negli anni a dimostrare il proprio valore, sapendo che la strada è ancora lunga e vale la pena di essere percorsa.