Sua madre, Paola lo vede uscire dall’aula e correre verso di lei, a braccia spalancate e con gli occhi lucidi mentre ripete “non ci posso credere!”.
Francesco è un ragazzo down, si è diplomato con 70/100 presso il Liceo Scientifico delle Scienze applicate (LSA) “E. Mattei” di Vasto, nella sezione V° C con il preside Rocco Ciafarone, l’insegnante di sostegno Antonio Carluccio e gli educatori ing. Mario Fioriti e il dott. Fabiano Battista, grazie anche alla straordinaria partecipazione di un team di docenti, che hanno scelto di sostenerlo in questo traguardo.
Poche domande a sua madre Paola Mucciconi, presidente dell’Anffas onlus Vasto, che non si è mai fermata nell’approfondire, studi e percorsi per suo figlio e per tutti gli altri.
Come si crea una sinergia tra famiglia, scuola e socializzazione?
Diventando genitori competenti, conoscendo a fondo i limiti e le potenzialità dei propri figli con disabilità e confrontandosi alla pari con la società. Questo però, sempre mettendosi in gioco per primi come genitori, senza scaricare “il problema” sulle varie figure professionali che si incontrano durante la vita del proprio figlio e quindi condividendo.
Quale tipo di programma avete seguito e perché?
Ci rendemmo conto che strutturando un lavoro di stimolo neurologico adeguato a lui potevamo aiutarlo a raggiungere dei buoni livelli. Ma avevamo bisogno di trovare degli specialisti con la S maiuscola. Cercammo intorno a noi, sul nostro territorio, ma le parole più belle furono: “Signora! Ma lo lasci vivere… dopo si vedrà!”. Lo lasci vivere? Possibile che non avevano capito che proprio per la qualità della sua Vita volevamo qualcosa di più per lui? Ero quasi decisa a partire per l’America quando ho incontrato la straordinaria competenza dottoressa Pedrinazzi Marilena. Grazie a lei e al dottor Sangalli, pedagogista, abbiamo fatto crescere il progetto del nostro Francesco.
Loro ci hanno insegnato a rispettare i suoi tempi e a scoprire che con un intervento precoce e mirato, unito a strategie individualizzate, si possono raggiungere obiettivi più che dignitosi. Inoltre mi hanno insegnato a mettermi in ascolto di mio figlio, è il genitore il depositario del progetto e come genitori dobbiamo seguire i nostri figli, diventare genitori competenti, ci divertivamo moltissimo insieme e nello stesso tempo Francesco faceva passi da gigante.
Quanto è importante una Associazione a rappresentare chi si sente debole in queste circostanze?
Per me un’associazione è un punto fermo per una famiglia che affronta il problema della disabilità. Specialisti validi, progetti, genitori competenti rappresentano i cardini dell’Anffas di Vasto.
Tra i maturandi per l’esame di Stato, quest’anno c’era anche Francesco diplomatosi con 70/100. In Italia è il secondo ragazzo affetto dalla sindrome di Down che è riuscito ad ottenere questo risultato con un voto così alto. Cosa ne pensa?
I risultati di questo anno sono stati eccezionali, se devo essere sincera ancora sono stordita positivamente da questo splendido risultato. La scuola che lo ha accolto quest’anno il LSA “E Mattei” di Vasto ha fatto tutto in punta di piedi, prima ha curato in modo certosino l’inserimento nel gruppo classe, la VC del Liceo Scientifico di Scienze Applicate, ragazzi che hanno accolto Francesco con entusiasmo e amore. Lui si è sentito accettato, è stato meraviglioso. Hanno creato la squadra vincente per Francesco con un professore di sostegno eccezionale, inserendo nel progetto educatori/volontari che già conoscevano Francesco e che quindi rappresentavano per lui un elemento conosciuto e non ha escluso noi famiglia , vi è stato un continuo fluire di informazioni, strategie per portare Francesco a dare il meglio.
Anche le consulenze del dott. Sangalli , eccezionale nel presentare Francesco e i suoi bisogni speciali ai professori curriculari, purtroppo le esperienze passate avevano congelato Francesco, era diventato molto selettivo con le persone al punto che determinate materie le faceva solo con una specifica persona. Durante l’esame orale, fatto con domande dei professori della commissione, a turno sono entrati nell’auletta dov’era lui con il suo professore Antonio, per le risposte scritte il nostro Francesco ha lavorato per tutte le materie con il supporto del solo professore di sostegno. È stata una gioia indicibile…
Quali sono i progetti futuri di Francesco?
Stiamo valutando l’ipotesi di iscriverlo a un corso all’Università, sfruttando le sue “peculiarità”. Ad esempio, le alterazioni sensoriali che lui ora gestisce molto bene gli permettono di essere molto preciso, attento e di cogliere ciò che stona in un qualsiasi ambiente. Quindi è possibile sfruttare questa sua capacità come vantaggio per gli altri, ad esempio catalogando testi o reperti in una biblioteca o in un museo. Quella che a prima vista sembra una “mancanza” si trasforma in un vantaggio, in una competenza in più, ottimamente sfruttabile per una sua eventuale collocazione nella società.
Un suo pensiero alle famiglie che affrontano ogni giorno problemi relativi alla disabilità, se potesse dirlo in una frase, cosa direbbe loro ?
Di non smettere di sognare un futuro per i propri figli con disabilità, così come farebbero per dei bambini normodotati o meglio, comuni.
Ringrazio la D.ssa Paola Mucciconi per l’esempio alle famiglie e per essere una persona “positivamente contagiosa”. Genitori straordinari, si diventa.
Patrizia Angelozzi