Cinquant’anni fa la prima manifestazione filatelica a Vasto, con un percorso portato avanti con passione fino a tramutarsi, nel 1983, in Vastophil. Da allora tante manifestazioni filateliche di livello nazionale organizzate dal circolo cittadino intitolato a “Rino Piccirilli”, medico e grande appassionato di filatelia. Lo scorso fine settimana sono arrivati a Vasto collezionisti da tutta Italia per partecipare a Vastophil 2015. Per l’occasione Poste Italiane, rappresentate a Vasto dal responsabile nazionale filatelia, Pietro La Bruna, ha predisposto 4 annulli speciali, unitamente a francobolli tematici: il centenario della grande guerra, i 50 anni di manifestazioni filateliche a Vasto, la sostenibilità ambientale e il 750° della nascita di Dante. Avvenimento, quest’ultimo, celebrato anche attraverso i quadri di Filippo Stivaletta, esposti nei giorni di Vastophil.
“È un orgoglio poter tagliare il traguardo dei 50 anni di manifestazioni filateliche – commenta Giuseppe Galasso, presidente del Circolo filatelico vastese -. Anche quest’anno Vastophil si conferma una manifestazione che attira partecipanti da tutta Italia e, per il suo carattere nazionale, ha rilevanza in tutto il mondo filatelico. L’edizione dello scorso anno ha trovato spazio sulla rivista europea dei collezionisti, portando il nome della nostra città”. Le esposizioni che hanno trovato spazio nella sala del museo archeologico e nella sala Michelangelo di palazzo D’Avalos hanno affascinato il pubblico vastese. “Anche quest’anno – spiega Galasso – abbiamo avuto due tipologie di concorsi. La mostra nazionale e la mostra qualificazione”. La mostra nazionale è una sorta di serie A dei collezionisti, a cui hanno partecipato coloro che poi, acquisendo punteggi, si presentano nei concorsi europei. La mostra di qualificazione è invece l’occasione per chi inizia a partecipare ai concorsi e vuole specializzarsi sempre più. Una giuria, sulla base di diversi parametri, ha assegnato i riconoscimenti ai partecipanti a Vastophil. Le collezioni sono le più diverse tra loro: da quelle storiche a quelle dedicate ai Papi o agli eventi sportivi. Presente poi una mostra collettiva, curata dal Centro Italiano di Filatelia Tematica, che ha raccontato La Grande Guerra.
Se la tecnologia va avanti e ormai va scomparendo il fascino delle lettere e delle cartoline, i francobolli continuano ad essere uno strumento per raccontare storie. Lo si vede bene dei pannelli delle diverse collezioni. “I francobolli sono un altro modo di raccontare la storia. Attraverso l’uso delle immagini si può avvicinare il grande pubblico alla conoscenza di diversi argomenti”. Nell’era pre-comunicazioni di massa i francobolli erano anche un modo di conoscere storie, luoghi, personaggi, appartenenti a paesi lontani. Oggi possono ancora rappresentare un valido mezzo di promozione turistica. “Ci sono serie dedicate alle città, alle bellezze del territorio, agli avvenimenti. È vero che molte comunicazioni sono digitalizzate – spiega Galasso – ma c’è sempre una quota di lettere che, soprattutto dalle pubbliche amministrazioni, vengono spedite. Perchè non cogliere l’occasione per utilizzare francobolli dedicati alla propria città?”.