Primi giorni di scuola negli istituti del Vastese. Ieri, gli studenti del Polo Liceale Mattioli di Vasto, hanno trovato ad accoglierli la nuova dirigente scolastica Maria Grazia Angelini. Lei e Maria Luisa Di Mucci (Liceo Pantini-Pudente) sono i due volti nuovi tra i dirigenti scolastici delle scuole cittadine, che vedono la squadra completarsi con Rocco Ciafarone, all’IIS Mattei, e Gaetano Fuiano al Palizzi.
Tra riunioni e incontri di pianificazione è arrivato l’inizio del nuovo anno scolastico che la vede affrontare una nuova esperienza professionale. Come stanno andando questa prime giornate al Mattioli?
Sono giornate intense, come lo sono per tutti i miei colleghi in questo periodo. Probabilmente per chi entra per la prima volta in un nuovo istituto c’è l’aspetto emozionale che fa vivere con una carica maggiore l’inizio dell’anno scolastico. Si tratta di un anno particolare soprattutto dal punto di vista della gestione didattica. La legge 107 ci mette davanti a una progettualità nuova, ampia, diversificata, che sia a medio e lungo termine per i nostri ragazzi, che sono al centro di ogni nostra giornata. Dico “nostra” per avere fissa l’idea dell’intera comunità educante. L’obiettivo è fare in modo che i ragazzi possano vivere il loro periodo scolastico non soltanto nell’acquisizione di conoscenze e competenze ma in una formazione globale e completa della propria personalità.
Però riuscire ad andare oltre gli aspetti nozionistici o didattici in senso stretto per sostenere gli studenti nel loro percorso di crescita personale non sempre è semplice.
Credo molto nella comunicazione. Nel primo giorno ho accolto personalmente i ragazzi del 1° anno e ho salutato i ragazzi dell’ultimo anno. Ho scelto loro per il primo giorno con questa consapevolezza: i ragazzi del primo anno vanno accompagnati in un momento nuovo, a quelli del quinto bisogna far sentire ancora di più la nostra presenza prima che spicchino il volo verso quella che sarà la loro professionalità. Nei prossimi giorni incontrerò tutte le altre classi perchè ogni anno dei nostri ragazzi richiede un impegno particolare che va diversificato non soltanto nei contenuti ma nell’accompagnamento della loro crescita. Non dobbiamo fare una sterile didattica ma una didattica che prenda sempre più consapevolezza delle problematiche di ciascun alunno a seconda della personalità. Ci sono situazioni sempre più diffuse, con bisogni educativi speciali, dei disturbi specifici di apprendimento. A noi è chiesto un occhio personalizzato per ciascun alunno perchè ognuno ha la propria storia. Questo è fondamentale. Ed è giusto che le attenzioni siano personalizzate ma non nell’ambito di una differenziazione di obiettivi ma nell’ambito di una differenziazione di modalità di approccio al ragazzo per il raggiungimento dei medesimi obiettivi per tutti.
Il liceo musicale è una realtà che si sta consolidando accanto a quella del liceo scientifico. Due indirizzi che esprimono “anime” differenti in uno stesso Polo. Come si gestisce questa duplice realtà?
Il Liceo Musicale per è una novità. Innanzitutto è un liceo e quindi alla base culturale si associa la sua specificità nel campo della musica. È una scuola che proietta verso sbocchi lavorativi precisi ma resta un liceo che forma una preparazione culturale generale. Ho un obiettivo fondamentale da portare avanti insieme a tutta la comunità educante: un’interazione con il territorio, con gli stakeholders, con le altre agenzie educative, prima fra tutte la famiglia, la cui collaborazione è fondamentale per la crescita dell’alunno. Il Liceo Musicale deve parlare con tutte le altre scuole, deve avere un ante e un post e soprattutto deve cercare di creare una formazione completa per questi ragazzi che hanno una particolare predilezione per la musica.
Il Mattioli negli scorsi anni ha fatto rilevare qualche criticità nelle sue strutture, su tutte la situazione della palestra. Con una Provincia (proprietaria della scuola) che vive fasi convulse ci sarà la giusta atttenzione per l’istituto?
La comunicazione è basilare in ogni aspetto della quotidianità, non solo in aula. La Provincia darà il proprio apporto, devo dire che da quando sono arrivata ho avuto risposte positive. Spero di poter continuare a dire questo perchè noi dirigenti delle scuole superiori abbiamo bisogno di una Provincia che ci aiuti a migliorare le nostre strutture. Nella palestra sono stati fatti dei lavori e ho verificato come siano stati fatti bene. Ci sono alcune cose ancora da sistemare e spero che quest’anno vengano portate a termine.
Che messaggio lascia ai suoi studenti, ai docenti e al personale del Mattioli in questo inizio di anno scolastico?
Fare insieme. Nel rispetto della persona e delle regole per costruire insieme un bel percorso con la serenità e il sorriso che ci devono sempre accompagnare e devono sempre accompagnare i ragazzi in questa fase particolare della loro crescita.