La finanza e la magistratura vogliono vederci chiaro. Le Fiamme gialle di Chieti stanno passando sotto la lente d’ingrandimento la documentazione relativa all’affidamento dell’organizzazione degli spettacoli del Comune di Vasto per la stagione balneare 2013.
Quella condotta da magistrati e militari, è un’indagine finalizzata a fare piena luce sulle procedure di approvazione della delibera con cui, il 1° luglio 2013, la Giunta municipale approvò la proposta presentata da una società del settore spettacoli e stanziò la somma di 170mila euro per finanziare il palinsesto della stagione estiva 2013. Anno in cui non mancarono le polemiche politiche riguardo ai ritardi nella presentazione del calendario estivo, che fu ufficializzato solo a luglio, in piena stagione turistica, né i dubbi, sollevati da Stefano Comparelli, organizzatore di eventi, che presentò un esposto alla magistratura vastese.
L’aggiudicazione avvenne per affidamento diretto, nonostante il tetto massimo dei 40mila euro oltre il quale la legge prevede la gara d’appalto. Su questo e altri aspetti si concentrerebbero le indagini in corso, che proseguono nel più stretto riserbo, con le ipotesi di reato di frode in pubbliche forniture e abuso in atti d’ufficio. Due sarebbero gli indagati, di cui non si conoscono i nomi.
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vasto vuole fare chiarezza sulle procedure di affidamento del servizio di organizzazione degli eventi di due anni fa, in particolare su ciò che avvenne il 1° luglio 2013: quel giorno una società specializzata presentò la sua proposta al Comune di Vasto e, nel medesimo giorno, la Giunta Lapenna approvò all’unanimità quella proposta “per la qualità delle prestazioni – si legge nella delibera di Giunta – per l’alto valore artistico-culturale del pacchetto presentato e in considerazione del costo, che comparato alle spese sostenute nell’estate 2012 fa rilevare un notevole risparmio”.