Incomunicabilità tra le parti alla Denso di San Salvo e lo sciopero continua. I lavoratori torneranno a incrociare le braccia anche venerdì 11 settembre nelle ultime due ore di ogni turno, anticipando così l’uscita.
Dopo lo sciopero di ieri [l’articolo] con il quale si contestavano l’organizzazione del lavoro e la turnazione nei vari reparti, le rsu chiamano a una nuova fermata per denunciare l’assenza di risposte da parte della dirigenza sansalvese. “Ci aspettavamo – affermano i sindacalisti – una sincera e costruttiva discussione e un sano confronto per cercare di trovare insieme le soluzioni migliori per uscire da questo periodo molto delicato e caratterizzato da tanti e tanti problemi, gravi e meno gravi, molto diversi tra loro, strutturali e non”.
Così, invece, stando alla versione dei sindacati, non è stato e il comunicato del precedente sciopero è stato ignorato dall’azienda: “La richiesta di sciopero è stata accolta con risatine, dileggio, superficialità e noncuranza: un’incredibile, indicibile offesa e assoluta mancanza di rispetto della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici della Denso. Non intendiamo aprire una fase di conflittualità perenne e personalizzata contro qualche incauto dirigente, ma ricordiamo che lo sciopero non è la causa, bensì la conseguenza di provvedimenti messi in atto dall’azienda”.
Quella in corso è una discussione tutta interna dello stabilimento sansalvese. A essere criticata, infatti, non è la proprietà giapponese che negli ultimi mesi ha dimostrato di voler puntare forte sulla fabbrica – diventata anche la sede della ricerca e dello sviluppo dei nuovi prodotti per il mercato europeo – ma la dirigenza locale.
Tra le criticità evidenziate dalle rsu c’è anche il massiccio ricorso alle ditte esterne per tempi prolungati. “Se il lavoratore esterno resta per tanti anni – spiega Angelo Angelucci (Cisl) – allora la Denso ha tutti gli interessi a strutturarlo, così però non accade”.
Interpellato sulle istanze sollevate dai sindacati, il direttore del personale Marco Mari per ora non intende rilasciare dichiarazioni.