Questa mattina presso Palazzo Carunchio, il primo cittadino di Gissi Agostino Chieffo e l’amministrazione comunale, hanno celebrato il congedo dell’ormai ex maresciallo Luigi Lacerenza rilasciandogli una targa a nome di tutta la cittadinanza gissana per omaggiarlo dell’ineccepibile servizio svolto in questi anni.
In occasione della consegna della targa, il sindaco ha ripercorso brevemente la storia di Lacerenza, ricordando in particolare un aneddoto durante il quale, il luogotenente ha onorato la divisa e dimostrato un profondo aspetto umano: episodio che risale a luglio 2013 in cui i lavoratori dell’ex Golden Lady si sono battuti per impedire che i semilavorati della loro azienda venissero portati via dal capannone. “Uniti in modo da formare una parete umana – afferma il sindaco – si sono schierati davanti al cancello per evitare ai proprietari di riprendere la merce: era una polveriera. Molti altri avrebbero chiesto rinforzi, ma il maresciallo Lacerenza, e mi perdoni se continuo a chiamarla così, è riuscito da solo a risolvere il problema disinnescando quella situazione esplosiva, mediante il dialogo diretto ai lavoratori, dimostrando la qualità dell’uomo oltre alla sua professionalità. Sono onorato di rappresentare la comunità gissana in quest’occasione e di dire grazie al maresciallo per i 20 anni di servizio al comando. Soprattutto, mi inorgoglisce il fatto che lui e la sua famiglia abbiano deciso di rimanere a Gissi e quindi di godersi la meritata pensione nel nostro paese”.
Poi, rivolgendosi direttamente al luogotenente, ha concluso: “Ci auguriamo che tu possa continuare a impegnarti per la crescita del nostro paese anche se in maniera diversa. Grazie a nome di tutti quanti”.
Lacerenza, ringraziando sentitamente il sindaco e tutta l’amministrazione per il dono ricevuto, ha proseguito lasciando ancora una volta un profondo messaggio: “Credo di non aver fatto niente di speciale, ma solo ed esclusivamente il mio dovere. Sono sempre partito da un presupposto: teniamo bene a mente che noi che indossiamo l’uniforme siamo al servizio del cittadino e non viceversa, altrimenti non abbiamo modo di esistere. Portando avanti questo elementare principio, ho ascoltato sempre tutti, coltivando affetto e stima reciproca”.
Maria Luigia Lapenna