Niente da fare. Gli appelli dei parlamentari abruzzesi, le assemblee dei sindaci e le richieste del presidente dell’Anci Abruzzo Luciano Lapenna non hanno convinto Poste Italiane. Il piano di razionalizzazione è scattato ugualmente.
Da oggi a Carpineto Sinello, Carunchio, Celenza sul Trigno, Lentella, Liscia, Torrebruna, Palmoli, Schiavi d’Abruzzo e Roccaspinalveti l’ufficio postale aprirà a giorni alterni (martedì, giovedì e sabato). A Scerni, invece, quello di San Giacomo non riaprirà più, chiuso per sempre.
Il piano dei tagli era stato annunciato nei mesi scorsi, per essere applicato a partire dal 13 aprile 2015. Da quel momento era partita la mobilitazione dei Comuni interessati e di vari esponenti politici della zona. Lapenna a marzo, poi, annunciò lo slittamento della “dead-line”. Lo stop vero e proprio al piano, però, non è mai arrivato.
La razionalizzazione, ovviamente, tiene conto del numero massimo di chilometri per l’ufficio aperto più vicino. L’aspetto ignorato è la condizione delle strade del Vastese che allunga i tempi di percorrenza e aumenta i rischi per spedire anche una semplice raccomandata.
Altro aspetto di non poco conto è quello dell’età media dei centri abitati interessati dal piano. La presenza di over 70 (escluso Lentella, dove si attesta al 15%) supera il 20% della popolazione in tutti i comuni, raggiungendo il 31% a Torrebruna e ben il 51% a Schiavi d’Abruzzo.
Resta il timore che la razionalizzazione possa essere solo un primo passo verso la chiusura definitiva.