Doveva essere la risoluzione politica per riportare in acque calme la maggioranza, ma rischia di scombinare ancor di più i rapporti all’interno della stessa la decisione del presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, che durante la Conferenza dei servizi interdipartimentale svoltasi a Sulmona, ha reso pubblica la decisione di assegnare l’assessorato alle Aree interne ad Andrea Gerosolimo (Abruzzo Civico), dopo che lo stesso, insieme al collega di partito Mario Olivieri e a quello del Pd, Luciano Monticelli, avevano inscenato la clamorosa protesta dell’abbandono dell’Aula consigliare che aveva a sua volta determinato la conclusione dei lavori per mancanza di numero legale. Mossa spiegata successivamente come sollecitazione a un “cambio di passo” per un operato del Governo regionale che evidentemente non soddisfaceva i tre membri della maggioranza.
Quindi la decisione del presidente D’Alfonso di assegnare la delega alle Aree interne ad Andrea Gerosolimo, ma non sarà quella la sola delega che prenderà l’esponente di Abruzzo Civico. Gerosolimo, infatti, al netto di un rimpasto di Giunta che rimetta in discussione tutte le posizioni, dovrà “accollarsi” anche le deleghe di chi sarà defenestrato, in quanto i posti in Giunta sono finiti e bisognerà trovare lo “spazio” per Gerosolimo, come ricorda il segretario regionale del Pd, Marco Rapino: “Che ben vengano capacità, competenze e determinazione, buon lavoro Andrea! Se la logica non è opinione, abbiamo superato il numero dei posti a disposizione per gli assessori. Ora la soluzione sta al presidente, ma il tema politico riguarda il Pd. Sono impegnato con D’Alfonso a consultare i nostri assessori e consiglieri. Occorre una strategia che ci consenta di avere una maggioranza ampia su cui contare e che ci permetta di velocizzare il progetto di riforma della nostra regione. I cittadini non ci chiedono balletti, ma risposte sulle grandi questioni a cominciare dallo sviluppo, dal lavoro e da un servizio sociosanitario adeguato all’idea di regione migliore che vogliamo costruire in questi anni di governo. Abbiamo bisogno di visione e prospettiva, nel fare le scelte giuste”. Quindi l’ammonimento: “Il Pd è e continuerà ad essere la soluzione, per questo tutte le nostre postazioni devono essere a disposizione“.
Intanto arrivano le prime reazioni politiche, con il Movimento 5 Stelle che stigmatizza l’operato politico che ha portato a questo tipo di “risoluzione”, i cui effetti sono ancora tutti da verificare: “Questa nomina – sottolinea Domenico Pettinari – è l’ennesima riprova che mentre il Movimento si adopera per un’opposizione volta alla tutela del cittadino tutte le altre forze politiche, maggioranza od opposizione che siano, giocano tra i banchi del consiglio con lo scopo di accumulare potere per curarsi il proprio orticello. Ci chiediamo quando i cittadini potranno sperare di avere una classe dirigente seria; noi la risposta ce l’abbiamo, spero che anche alla luce di questa ennesima bastonata agli abruzzesi, lo comincino a capire sempre più persone”.
Duro anche il commento del consigliere regionale dello stesso Movimento, Pietro Smargiassi: “È davvero curioso osservare come nel giro di pochi giorni possano cambiare le cose in seno alla maggioranza in Consiglio regionale… soprattutto sorprende come basti veramente poco per dileguare quelle che dovevano essere rigide posizioni assunte, sacrificate sull’altare della tenuta della maggioranza, una maggioranza già logora come se fossero passati diversi anni di legislatura, mentre nella realtà si è ancora lontani dal solo giro di boa; infatti, come neve al sole, si è sciolto il blocco di ghiaccio d’alfonsiano di fronte alle lamentele e mal di pancia di chi, in quella maggioranza, ritiene di aver ricevuto meno di altri. A noi cittadini abruzzesi non resta che attendere la conclusione di questa telenovela; un’attesa che di certo non sarà spasmodica, perchè ai cittadini interessano ben poco le beghe interne alla maggioranza, alla gente importa soltanto che a settembre ci si metta sotto a lavorare per il bene dell’Abruzzo. D’Alfonso risolva tutti i capricci della sua squadra prima della fine della pausa dei lavori del Consiglio, perché a settembre non potranno essere tollerate ulteriori paralisi dei lavori. Il suo ‘Abruzzo veloce’ ha il freno a mano tirato!”.