La gestione dell’ente durante l’amministrazione di centrodestra pagava stipendi e forniva servizi idrici e manutenzioni regolare, con il commissario non si pagano più stipendi e i servizi sono insufficienti. Inoltre, fondi ottenuti dal centrodestra sono bloccati in Regione, che ha anche revocato un ricorso al Tar a proposito. Questa, in sommi capi, la situazione del Consorzio di bonifica Sud di Vasto tratteggiata dagli esponenti di Forza Italia riunitisi questa mattina presso il Palace Hotel di Vasto Marina per fare il punto sulla situazione dell’ente, al centro di roventi polemiche. Presenti all’incontro con la stampa, l’onorevole Fabrizio Di Stefano, il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, il consigliere comunale di Vasto, Antonio Monteodorisio, Antonio Prospero, altri amministratori del territorio, tra cui Daniele Carlucci di Scerni, l’ex presidente del Consorzio, Fabrizio Marchetti, e alcuni lavoratori del Consorzio.
Per Di Stefano e gli altri esponenti del centrodestra, quindi, commissariamento “inspiegabile”, vista la precedente gestione, e risultati tutt’altro che da gestione commissariale, con dipendenti senza stipendi (il commissario Sandro Annibali ha assicurato che solo da fine novembre cominceranno ad essere regolari) e servizi inferiori a quelli della “gestione politica” dell’ente. Tra l’altro, Di Stefano ha anche lamentato il blocco di alcuni finanziamenti che il centrodestra aveva ottenuto: “Il primo blocco di finanziamenti è stato liberato grazie alle sollecitazioni della precedente gestione, che aveva rilevato come il blocco effettuato dal Governo Renzi non aveva motivo di essere, mentre per il secondo la Regione aveva suggerito un ricorso al Tar che sicuramente avrebbe accolto le motivazioni che avevano fatto sbloccare i primi finanziamenti, ma è arrivato il commissario, il quale ha revocato il ricorso e adesso i fondi sono bloccati”. Anche per quanto riguarda la situazione debitoria dell’ente, per Di Stefano e l’ex presidente Marchetti la gestione commissariale è stata fallimentare: “I debiti ci sono sempre stati, ma prima si pagavano stipendi e si fornivano servizi; oggi non solo non si pagano stipendi e i servizi sono insufficienti, ma i debiti dell’ente sono aumentati. Siamo passati da 6 milioni e 800mila a circa 11 milioni, ma la cifra precisa non la conosciamo, perché da diverso tempo non se ne sa più nulla”.
Lo stesso Di Stefano ha poi lamentato la “lontananza” del commissario, “mai presente sul territorio”, e l’improvvisa disattenzione della politica locale e delle associazioni agricole: “Con la precedente gestione, durante la quale le cose andavano abbastanza bene, tutti a lamentarsi. Adesso che le cose vanno peggio, sono tutti spariti“.
A seguire è stato il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, a sottolineare l’importanza di non abbassare la guardia sulle problematiche del Consorzio: “Grazie all’impegno dei sindaci e del prefetto di Chieti abbiamo scampato il pericolo di rimanere senza una goccia d’acqua, ma questo non vuol dire che le cose possano rimanere così come sono. Riteniamo che il Consorzio sia un ente fondamentale per il territorio e debba essere gestito correttamente, con un’adeguata programmazione, ma questo non si può fare da L’Aquila. Chi non è di questo territorio non può sentire sulla sua pelle tutti i problemi che viviamo quotidianamente. Questo è un problema politico che D’Alfonso deve necessariamente risolvere“. Tra le altre criticità sollevate dal primo cittadino di San Salvo, anche quella della insufficiente comunicazione: “Quest’estate siamo venuti a sapere della crisi idrica durante l’Air Show, perché sul litorale mancava l’acqua, ma nessuno ci ha avvisati”. Inoltre Tiziana Magnacca ha sollecitato un intervento urgente presso il Ministero per sollecitare investimenti infrastrutturali in grado di soddisfare le esigenze del settore agricolo, turistico e industriale.
Nelle parole di Antonio Prospero, invece, la “bacchettata” a politica e stampa, colpevole di non seguire con attenzione la vicenda, al contrario di quanto accadeva con la precedente gestione, definendo “sconcertante” soprattutto il disinteresse della classe politica locale.
Daniele Carlucci, assessore comunale di Scerni, ha poi rimarcato le quotidiane difficoltà che affrontano gli amministratori nel confrontarsi con i problemi del mondo agricolo e dei cittadini: “Avremo un autunno caldo, – ha ammonito Carlucci – perché oltre ai problemi del Consorzio, sta per scoppiare il caso Cotir, inoltre ci sono i Psr in ritardo, come in ritardo è la programmazione turistica delle Dmc. Siamo preoccupati per la mancanza di programmazione che rileviamo in diversi settori“.
Infine il consigliere comunale di Vasto, Antonio Monteodorisio, ha sottolineato le “colpe politiche” di D’Alfonso, il cui “idillio” con l’elettorato della campagna elettorale è presto finito: “La mancanza di programmazione ha portato gravi danni al mondo agricolo, turistico e industriale. Mi auguro che presto si trovi una soluzione per i lavoratori e una programmazione in grado di trasformare un carrozzone politico in un ente forte, in grado di camminare sulle proprie gambe“.